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DIABETE - SCOPI DELLE ASSOCIAZIONI  
 FUNZIONI DEI MEDICI DI BASE
E DEGLI SPECIALISTI 
DEI CENTRI ANTI DIABETICI

L’esempio riguarda la Città di Orvieto (USL Umbria 2), Ospedale Santa Maria della Stella, dove è attiva l’Associazione Diabete Orvieto – A.D.O. 
Il contenuto  risponde molto bene allo scopo, anche se  non c’entra nulla l’Umbria con il Veneto e non c’entra nulla Orvieto con Rovigo , ma il tema, scopi e funzioni sono comuni in tutto il territorio nazionale.
Il video è dello scorso anno, realizzato da anthesya comunicazione WebTv, pubblicato in VIMEO (durata 35 minuti circa)  comprende due interviste, la prima alla Signora Sara Scillitani,  presidente del Coordinamento regionale delle Associazioni per la prevenzione e la cura del diabete; la seconda intervista, al  dottor Massimo Bracaccia, responsabile del servizio diabetologico della ASL2 dell’Umbria.
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GALLERIA D'ARTE ALL'OSPEDALE DI ROVIGO
E’ trascorso un anno dall’avvenimento che ha visto trasformare l’Ospedale di Rovigo in “Galleria d’Arte”, grazie al generoso gesto del Cav.  Renzo Melotti , notissimo gallerista ferrarese e critico d’arte, che ha donato la sua notevole collezione di opere d’arte, sculture e quadri, all’ULSS 18 di Rovigo.  Sono note le vicende, per essere state illustrate lo scorso anno dalla stampa di Rovigo e di Ferrara. Sono state esposte in parte nelle Sale d’attesa del piano terra dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia, in parte nei piani superiori e nella Cittadella Sanitaria.
In questo video mostriamo le opere del piano terra dell’Ospedale, quelle che abbiamo potuto fotografare, senza disturbare le persone in visita o in attesa del loro turno.
Che significato dare a questa inconsueta mostra permanente d’Arte? E’ stato lo stesso Melotti a spiegarlo in occasione dell’inaugurazione: “arte e scienza possono e debbono convivere nelle strutture sanitarie  perché la bellezza è sollievo dell’anima e del corpo, allontana i brutti pensieri e stempera l’incertezza del momento. Talmente grande è la sua potenza che  l’uomo quando l’avvicina diventa egli stesso un’opera d’arte”.
Noi, dell’Associazione Diabetici, ne siamo convinti! Grazie al Cav. Melotti ed  agli Artisti.   
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“NOI SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO” – DA RAI STORIA – ALIMENTAZIONE E SOCIETA’ IN ITALIA

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Questo  è l’articolo che ha presentato la trasmissione  avvenuta alla vigilia di Expo 2015, conduttore Gianni Riotta. Riproponiamo la puntata per gli amici del blog ed anche per altri, sicuri di fare cosa utile.
“Noi siamo quello che mangiamo” diceva il filosofo Ludwig Feuerbach. Ciò che viene introdotto nel nostro organismo non influenza soltanto il corpo, ma anche i processi energetici, psicologici e spirituali. Migliorare l’alimentazione può quindi migliorare la vita.
Oggi, prendendo spunto dal sessantesimo compleanno della Dieta Mediterranea e a pochi mesi dall’Expo 2015 che avrà come tema proprio quello del nutrimento, Eco della Storia dedica la puntata al cibo e alle abitudini alimentari degli italiani.
In studio con Gianni Riotta, lo chef del ristorante La Pergola di Roma, Heinz Beck. “Sono d’accordo con Feuerbach – spiega lo Chef Beck - noi dobbiamo vedere il cibo non solo come mezzo per sfamarci ma anche come prevenzione a malattie; in un corpo sano c’è una mente sana e in un corpo sano ci sono meno malattie, c’è più forza, più resistenza”.
Un viaggio tra cucine e carrelli della spesa per raccontare come erano gli italiani, come sono e quanto le abitudini e le tradizioni alimentari siano lo specchio della società.
Ma come si mangiava ieri e come si mangia oggi? In un dialogo tra scienza e antropologia, il cibo è anche cultura. In Guerra e Pace Nataša, la protagonista, chiede un gelato all’ananas, nel Gattopardo la grande scena del ballo è preceduta da pasticci al tartufo, ne L’isola del Tesoro, quando Jim Hawkins trova la preziosa mappa, il premio è una fetta di pasticcio al piccione.
Anche la politica si occupa sempre più spesso di alimentazione sana, la First Lady Michelle Obama ha dato vita dal 2010 ad un progetto rivolto soprattutto ai ragazzi, basato su un’alimentazione corretta, fatta prevalentemente di frutta e verdura e coltivando lei stessa negli Orti della Casa Bianca.
La parola d’ordine sembra essere “ritorno alle origini”, ovvero mangiare cibi poco artefatti, cose semplici, con condimenti poco elaborati e pochi zuccheri raffinati. Ma cosa mangia un grande chef in pausa pranzo? “Io mangio soprattutto frutta e verdura, ben volentieri la pasta o il riso – dice Heinz Beck –evito invece le proteine, ne mangio pochissime. I cibi li preferisco cotti poco. La mia pasta preferita è la pasta al pomodoro, semplicissima, e ogni volta che vado a Palermo, devo assolutamente assaggiare la pasta con i tenerumi – conclude -  è veramente favolosa”.