Rivoluzione dell'età, si diventa "anziani" dopo i 75
Parlare di diabete e dei mezzi per contrastarlo e prevenirlo
è ancora utile, anche se i geriatri hanno innalzato l’asticella dell’anzianità
da 65 a 75 anni. I numeri dei diabetici sono in aumento e ci sono persone che
a causa delle complicazioni soffrono e rischiano la vita.
Alcuni giorni fa abbiamo parlato dell’aspettativa di vita (riportando
una poesia di Trilussa sulla statistica, quella dei due polli). Oggi
riprendiamo l’argomento, in relazione a quanto emerso circa il concetto di “persona
anziana” al Congresso nazionale della Società italiana di gerontologia e
geriatria, svoltosi a Roma a fine Novembre 2018.
L’argomento è divenuto materia di video in YouTube e la
stampa ha dato molto risalto a quanto comunicato dal dottor Niccolò Marchionni,
professore dell’Università di Firenze e direttore del dipartimento
cardiovascolare dell’Ospedale Careggi.
Come esempio riportiamo il link dell’articolo di REPUBBLICA.IT, al quale rimandiamo e pubblichiamo un video oggetto di una trasmissione TV.
I
geriatri: "I 65enni hanno forma fisica di un 45enne di 30 anni fa"
Non vogliamo entrare nel merito dei risultati degli studi statistici,
ma mettere in guardia sull'altra faccia della medaglia (la media è come una medaglia con due facce).
L’enfasi della stampa può trarre in inganno con le relative
conseguenze. Ci sono persone giovani che soffrono ora dei disturbi che un tempo
colpivano le persone ad iniziare dai 60-65 anni e per queste, se non modificano
il loro stile di vita, se non effettuano controlli, se non seguono le prescrizioni dei medici e specialisti, la loro aspettativa di vita diminuirà. Ma anche le persone che non hanno disturbi sono a rischio. Il diabete può rimanere silente per molti anni e poi scoperto per caso.
CHE FARE ?
Ci viene in aiuto la trasmissione di TV2000, che nella sua rubrica "SIAMO NOI" ne parla con Graziano
Chiaro, astrofisico; Claudio Pedone, geriatra del Campus Biomedico di Roma;
Padre Lucio Zappatore, parroco della Basilica dei Santi Silvestro e Martino ai
Monti. La trasmissione è stata pubblicata anche in YouTube, che riproponiamo integralmente:
(clicca sull'immagine per aprire il file - è sicuro)
Il libretto può essere scaricato - può essere stampato - può essere guardato nella modalità "presentazione", ed anche si può usare lo "zoom".
Dopo molti anni Accu-Chek propone un 'manuale sul diabete di Tipo 2'. Molti aspetti sono cambiati nella terapia. Soprattutto il diabete di Tipo 2 è visto come una conseguenza del sovrappeso. Un fattore di rischio cardiovascolare che va combattuto insieme agli altri. In che modo? I medici possono fare molto, le medicine aiutano, ma soprattutto occorre passare a uno stile di vita più sano, abbandonare la sedentarietà, mangiare meglio e misurare i miglioramenti. In questo senso la diagnosi di diabete o la scoperta dell'inizio di alcune complicanze divengono davvero non una malattia ma un impulso al cambiamento. Questo 'manuale' è comunque molto concreto e riassume in poche pagine molto di quello che una persona con diabete di Tipo 2 o che abbia a che fare con un moderato aumento delle glicemie o che debba ricorrere all'insulina più volte nella giornata deve sapere. Completa il libretto un breve dizionario.
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Diabetici di Rovigo significa dare il proprio
contributo affinché i progetti e le attività promosse per la cura, la
prevenzione e la tutela delle persone affette da diabete o a rischio, possano
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voler sostenere quello che proponiamo e facciamo nei riguardi di tutta la
popolazione.
Nel corso dello scorso anno abbiamo organizzato alcuni importanti incontri pubblici per promuovere la prevenzione, fra i quali la Giornata Mondiale del Diabete; organizzato controlli gratuiti della glicemia; realizzato e distribuito materiale informativo. Ma possiamo fare di più se avremo più risorse finanziarie a disposizione e volontari che aiutino. L’iscrizionesi effettua versando la quota di euro 10,00
(dieci) presso la Sede dell'Associazione, sita presso il Centro
Antidiabetico di Rovigo - in Viale Tre Martiri, n. 140, nei giorni della
settimana in cui la Sede è aperta, dalle ore 10 alle ore 12, normalmente il MARTEDI’ – MERCOLEDI’ – GIOVEDI’. Chi
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IT 05 V 03069 12214 100000000664
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professionali ed extraprofessionali, (limite di età 80 anni); --> ASSISTENZA LEGALE; --> PRONTOFAND: servizio telefonico attivo solo sabato e
domenica dalle ore 9.00 alle ore 18.00, al numero verde 800.82.00.82
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Segreteria: 0425.393024
- Mario Martin – Presidente 339.3311725
Un modo di dire che riguarda l’alimentazione. Ogni
persona ha le sue preferenze, che possono rappresentare la causa di problemi
alla salute.
La risposta è data dall’altro modo di dire
“noi siamo quello che mangiamo”
I problemi vengono scoperti per caso ed allora sono guai,
qualche volta seri. Ecco perché nelle scuole specializzate c’è una materia che
si chiama “scienza dell’alimentazione”.
Ad Adria si insegna “Scienze e cultura
dell’alimentazione”.
Ecco perché ci sono
medici specialisti dietologi. All’università di Padova, nel Dipartimento di
Medicina c’è una Unità Operativa di DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA e negli
Ospedali ci sono Unità Operative specializzate.
A Rovigo si chiama
“MALATTIE
ENDOCRINE, RICAMBIO
E DELLA NUTRIZIONE”.
Non sempre è il cibo che provoca i guai, ma ugualmente per
altre cause sorgono problemi negli organi vitali ed il cibo che mangiamo non
va più bene.
Se siamo fortunati ad accorgercene ne parleremo con il
nostro medico di medicina generale (in sigla MMG) ed inizierà il calvario. Prima
le analisi, poi gli integratori a proprie spese, lo specialista, che consiglia
di modificare la composizione dei nutrienti: carboidrati, proteine, grassi. Ci verrà
consigliato di integrare Vitamine e Sali minerali, di bere più Acqua rispetto
alla sete che non avvertiamo, di rinunciare al vino, di ……, di …… ed infine di
……. Poi le medicine da prendere durante il giorno diventano dieci o più di
dieci.
Quando eravamo tutti (o quasi) poveri, mangiavamo cibo da poveri:
minestre di fagioli, le tagliatelle fatte in casa, verdure dell'orto e le erbe
raccolte nei campi, qualche frutto, il pollo alla domenica, qualche volta il
coniglio; il pesce era costituito dal baccalà (stoccafisso ammollato e cotto
alla “vicentina”) e quello che si pescava con la canna da pesca, nel vicino
Adigetto o in Canalbianco che si raggiungeva "pedalando" per 8-9
chilometri; le sardine acquistate in "Pescheria", quella che a Rovigo
oggi è riservata a mostre di pittura. Ogni famiglia allevava galline che davano uova tutti i giorni ed aveva
conigli alimentati con l’erba raccolta negli argini dei canali; il vino rosso
non mancava mai e quando maturava si mangiava l’uva; il pane era quello “nero”
(con farina integrale); al mattino nel latte, quello appena munto di giornata,
si metteva il pan biscotto del forno a legna, la scorta durava mesi; la polenta
gialla era cotta nel focolare (ora lo chiamano caminetto e spesso il fuoco è artificiale);
invece il fuoco vero d’inverno aiutava la stufa a riscaldare sia il piano terra
che il piano superiore. La stufa serviva per le minestre e gli altri piatti,
dava acqua calda e scaldava i "sassi" che avvolti in calze di lana
intiepidivano le fredde lenzuola, mentre le "bronze" venivano messe
nella "munega" che veniva turnata nei vari letti. Ogni tanto il dolce
ma solo nelle feste "grandi", veniva fatto in casa con farina del
molino a pietra del "munaro" e le uova di giornata.
Il medico? Quello della Mutua. Nessun riferimento al film con Alberto Sordi, parodia e molto irriverente nei confronti dei medici di quel periodo. Professionisti seri e preparati che sopperivano alle specializzazioni di oggi. Qui l'immagine la metto per allegerire l'argomento.
Nel ricordare e descrivere l'alimentazione e lo stile di vita di quel
tempo e leggere la storia che riguarda la nascita della così detta "Dieta
Mediterranea", vien da pensare che Ancel
Keys, sia passato da casa nostra.
Questo studioso haindagato gli effetti sull'incidenza epidemiologica di malattie cardiovascolari in una celebre ricerca su sette nazioni, il Seven Country Study. L'indagine fu condotta su 16 gruppi (coorti) di uomini di età tra 40 e 59 anni in sette Paesi. Una coorte venne arruolata negli Stati Uniti, due in Finlandia, una in Olanda, tre in Italia (in tre comuni rurali del nord, centro e sud, Crevalcore in provincia di Bologna, Montegiorgio in provincia di Fermo e Nicotera in provincia di Vibo Valentia), due in Yugoslavia (ora Croazia e Serbia), due in Grecia (Corfù e Creta) e due in Giappone, per un totale di oltre 12.000 individui. Inoltre venne incluso nello studio un campione di ferrovieri, nella zona di Roma, per rappresentare il gruppo di confronto europeo di un analogo campione di ferrovieri arruolato nel midwest e northwest degli Stati Uniti. A proposito, "La dieta mediterranea è un modello nutrizionale ispirato ai modelli alimentari diffusi in alcuni Paesi del bacino mediterraneo (come l'Italia meridionale, la Spagna e la Grecia) negli anni cinquanta del XX secolo, riconosciuta dall'UNESCO come bene protetto e inserito nella lista dei patrimoni orali e immateriali dell'umanità nel 2010".
Tuttavia, "Tra il 1960 ed il 1996 a Nicotera, secondo quanto emerso in uno studio
comparativo, il consumo di lipidi, espresso come percentuale dell’energia, è aumentato dal 23 al 43,6 per cento, mentre il consumo di carboidrati è sceso dal 64 al 44,2 per cento. L’apporto di proteine è rimasto
costante, mentre è aumentata la quota proteica derivante dalle carni. Di
conseguenza, l’energia totale della dieta è aumentata del 20%, in associazione ad una ridotta attività fisica.
La valutazione viene espressa attraverso l’Indice di Adeguatezza Mediterranea che esprime il rapporto esistente in un piano alimentare tra
l’energia fornita dai gruppi alimentari appartenenti alla Dieta Mediterranea e l’energia fornita dai gruppi alimentari non appartenenti alla Dieta
Mediterranea.
L’Indice di Adeguatezza Mediterranea pari a 7,2 nel 1960, è sceso nel
1996 per gli uomini a 2,2 e per le donne a 2,7".
Nello Studio al quale si riferisce questa riflessione non sono disponibili dati più recenti.
La riflessione di oggi è l’altra faccia della medaglia
che si chiama “CORRETTA ALIMENTAZIONE” che in termini medici è chiamata “TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE”,
termine che dovrebbe significare “cura” e come tale dovrebbe essere interrotta
quando non è più necessaria, cioè dopo la guarigione. Ma non è così come, ad esempio, nelle persone anziane che abbiano o non abbiano il diabete. In noi anziani (tutti) lo “stato” del corpo ha subito modificazioni a causa dell’invecchiamento di tutti gli organi e funzioni per
cui l’alimentazione deve essere modificata e personalizzata, non per una
settimana o un mese, per sempre.
La riflessione non vuole assolutamente essere irriverente
nei confronti degli studiosi e specialisti del “Gruppo di Studio ADI-AMD-SID
Nutrizione e Diabete - Le Raccomandazioni Nutrizionali”, consci che rispetto al passato, negli ultimi 50 anni, la diffusione del benessere, l’organizzazione
sociale ed altri fattori, hanno inciso sullo stile di vita, compresa l’alimentazione,
divenuta meno salutare rispetto a quella a torto considerata “povera”. Sotto
questo aspetto vien da pensare che “si
stava meglio quando si stava peggio”. Ma il “detto” non è vero sotto
altro punto di vista.
L’aspettativa di vita è cresciuta notevolmente negli ultimi
decenni grazie soprattutto alle nuove cure mediche e alla drastica riduzione
della mortalità infantile. Ma sedentarietà, l’eccesso di grassi, zuccheri e
sale provocano eccesso di peso, pressione alta, diabete e le complicazioni
connesse che possono invertire la tendenza sull’aspettativa di vita, ciò
detto delicatamente.
Ci sono studi che prevedono il peggioramento dell’aspettativa
di vita delle generazioni più giovani, constatato che “Il livello di obesità nella nostra giovane generazione di uomini e
donne a 40 anni, è simile a quello della nostra più antica generazione, all’età
di 55 anni. Ciò significa che la generazione più giovane è 15 anni avanti
rispetto alla vecchia e sarà esposta all’obesità per un tempo più lungo“.
Giusti quindi gli “Studi” e le
“Raccomandazioni” degli specialisti, che non devono, però, rimanere nei
cassetti e devono divenire patrimonio diffuso fra la popolazione.
TERAPIA MEDICA NUTRIZIONALE NEGLI ANZIANI CON DIABETE
Ed ecco un altro post dove parliamo di “corretta alimentazione”,
più precisamente di “Terapia Medica - Nutrizionale nella persona anziana con
diabete”.
Si!
Quando le persone sono affette da “Diabete
Mellito” l’alimentazione è “Terapia Medica”.
Abbiamo estratto il testo, che abbiamo trasformato in video
con musica e lettura con chiara voce femminile dal sito di A.M.D.:
“Gruppo di studio ADI-AMD-SID “Nutrizione e diabete”
Le raccomandazioni
nutrizionali 2013-2014”
Come si intuisce dalla premessa che abbiamo trascritto dopo il video, si tratta di un notevole
lavoro delle tre Associazioni Professionali: ADI (Associazione
Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica), AMD (Associazione Medici Diabetologici)
e SID (Società Italiana di Diabetologia).
Lo studio è stato predisposto come linee guida (Raccomandazioni) per gli specialisti e tratta la
complessa materia in modo scientifico.
Fra le 180 pagine dello Studio, l’argomento
che si riferisce agli “anziani con diabete” è trattato da
pag. 97 a pag. 103.
Gli anziani con diabete sono una categoria molto diffusa, nei
confronti della quale si devono avere particolari attenzioni dal punto di vista
“nutrizionale”.
La pubblicazione da parte dell’Associazione Diabetici del
testo non costituisce interferenza nello specifico compito degli specialisti
che prescrivono terapie personalizzate, compresa quella nutrizionale. L’intento
dell’Associazione è quello di sensibilizzare gli iscritti e le persone con
diabete (anche quelle che non sono anziane), su come deve essere considerata l’alimentazione,
non solo un modo di mangiare, ma un modo di alimentarsi tale da influenzare e
conservare la salute.
Abbiamo tenuto conto anche il fatto che le raccomandazioni contenute
nel testo (da noi trasformato in video con lettura a chiara voce), sono molto comprensibili
con indicazione di comportamenti altrettanto chiari e possibili.
Il video si presta anche ad essere proiettato in occasione di riunioni di anziani con la presenza di specialista diabetologo.
La Terapia Medica Nutrizionale (TMN) rappresenta un momento
essenziale nella prevenzione e cura del Diabete Mellito, una delle malattia
croniche più diffuse e sicuramente quella che trae i maggiori benefici da una
corretta alimentazione.
Numerosi studi, primo fra tutti lo studio americano Diabetes
Control and Complication Trial (DCCT), hanno dimostrato che, accanto alla
terapia farmacologia ed educazionale, un adeguato regime alimentare assume la valenza
di “vera e propria terapia”, rappresentando uno strumento essenziale per
ottenere e mantenere un compenso metabolico ottimale, per
ridurre il rischio cardiovascolare, per prevenire e trattare
al meglio le complicanze micro- e macro-vascolari del paziente diabetico.
La “cosiddetta dieta del diabetico”, impostata nel decennio
scorso su parametri rigidi per quanto riguarda l’apporto di carboidrati, oggi
deve essere calibrata e individualizzata in base ad alcune esigenze come gli obiettivi
glicemici, il grado di compenso glicometabolico, i valori dei lipidi, la
funzione renale, la terapia farmacologia ipoglicemizzante, e non da ultimo il
contesto sociale nel quale si trova il paziente diabetico.
La TMN deve rappresentare un elemento essenziale e
irrinunciabile nella strategia per ottenere il miglior controllo metabolico del
paziente diabetico.
Queste raccomandazioni rappresentano uno strumento
fondamentale di questa strategia, in quanto sono un riferimento scientifico
solido, preciso, condiviso dalle società scientifiche e di semplice
consultazione. Esse considerano tutti gli aspetti nutrizionali della TMN, sia
per il paziente diabetico di tipo 1 che per il diabetico tipo 2, nel contesto
domiciliare o in ambito ospedaliero.
Questo documento vuole essere un completamento e un
approfondimento delle indicazioni contenute negli Standard Italiani per la Cura
del Diabete 2009-2010.
Il gruppo di studio ADI-AMD-SID “Nutrizione e Diabete” ha
ritenuto opportuno rivisitare le precedenti raccomandazioni redatte nel 2004
dal Gruppo di Studio ADI-AMD utilizzando una metodologia analoga a quella degli
Standard ed accettando quanto proposto dagli Standard stessi completandolo con
i riferimenti alle altre principali linee guida internazionali.
Il livello delle prove scientifiche alla base di ogni
raccomandazione è stato classificato secondo quanto previsto dal Piano
Nazionale delle Linee Guida del 2002 (Tabella 1 - www.pnlg.it).
Le raccomandazioni, inoltre, non intendono precludere
valutazioni più approfondite dal punto di vista nutrizionale o la
collaborazione con altri specialisti, qualora necessario.
Queste raccomandazioni sono rivolte a tutti i medici e gli
operatori coinvolti nella gestione della nutrizione del paziente diabetico.
L’argomento “stile di vita” è di attualità perché è legato
alla durata della vita di ciascuno di noi. Ne parlano alla TV, ci sono studi e
statistiche che dimostrano che la durata media della vita è aumentata, titoli e
spiegazioni in riviste e nei quotidiani. L’asticella dell’aspettativa di vita è
stata spostata più in alto con notevoli conseguenze sociali e dei diritti nel
campo del lavoro. Gli esperti hanno ridefinito, innalzandola, l’età dalla quale
si inizia ad essere “ANZIANI”.
Tutto bene allora? NO!!!
Non facciamoci illusioni. Ci sono persone che muoiono molto
prima delle medie. Le medie sono lo strumento per chiudere gli occhi di fronte
alla realtà. Ce lo ha ricordato Trilussa con la sua definizione di statistica.
La durata della vita delle persone dipende da molti fattori.
Alcuni non sono modificabili, altri si possono modificare sia positivamente che
negativamente. Ci sono fattori che dipendono dall’organizzazione sociale, la
cui modifica richiede politiche sociali delle Istituzioni.
Ci sono fattori naturali ai quali dobbiamo attenerci.
Prendiamo come esempio “il ritmo sonno-veglia”. Si sa che questo ritmo dipende
dal sole, che regola la nostra vita, quella degli animali e quella delle piante.
IL RITMO SONNO-VEGLIA “Per il corretto funzionamento del nostro organismo, è
fondamentale rispettare l’equilibrio tra il sonno e la veglia, adottando un
corretto stile di vita che ci permetta di riposare durante le ore notturne e di
rimanere attivi quando è visibile il sole ….. (Continua in fondo)” .
Attivi di giorno, a riposo di notte. Purtroppo, ci sono
attività che richiedono il lavoro notturno, come ad esempio l’attività
ospedaliera e attività industriali. La legge regola il lavoro notturno, ma non
sono evitabili i rischi sulla salute.
LE EMOZIONI Sono naturali le reazioni del nostro organismo ai fatti
della vita, quelli collettivi e quelli personali; ci riferiamo alle reazioni
emotive quali la paura, la gioia, la rabbia, la tristezza, ecc. Gli stimoli emotivi influiscono sull'organismo
con variazioni a livello del ritmo cardiaco, pressione arteriosa, respirazione
e persino influiscono sulla temperatura corporea. Le emozioni che proviamo sono
legate a un cambiamento fisiologico associato a una risposta da parte del
sistema nervoso, a cui sono collegate le reazioni ormonali ed elettro-corticali.
Difficile, ma possibile, controllare le emozioni negative, dando il giusto peso
e significato agli avvenimenti. Favorire e creare le occasioni per le emozioni
positive, può essere utile per migliorare lo stile di vita.
Un esempio?
Dedicarsi all’hobby della fotografia. È
sufficiente il proprio cellulare, oppure una qualsiasi fotocamera economica.
Osservare il cielo all’alba e al tramonto, suscita sentimenti ed emozioni
positive. Fare foto e video, pubblicandole sulla propria pagina FB e
condividendole nei gruppi.
L’Associazione Diabetici ha creato un gruppo FB, una pagina
FB, un blog Google ed un sito web allo scopo.
Dal sito web si può accedere al "gruppo", alla "pagina", al "blog".
Iscriversi al gruppo e pubblicare le foto fate nelle gite in
montagna, al mare e nel meraviglioso territorio del Delta del Po aumenta la
propria auto stima. Partecipare al gruppo e seguire è molto utile per non sentirsi
soli, ma membri di una collettività, essere informati sulla malattia e
complicazioni, apprendere tecniche, fugare le paure e, quindi, vivere più
serenamente.
Come esempio pubblichiamo un brevissimo video panoramico localizzato presso l'Ospedale di Rovigo, nel quale in primo piano osserviamo il sole al tramonto che scende piano piano sul piazzale di atterraggio degli elicotteri.
Compensare lo stress della vita con gli hobby e la
partecipazione aiuta ad allungare la vita.
Cosa
pensare?
Siamo all’Ospedale, un luogo di sofferenza di tante
persone, come dimostrato dalle centinaia di auto parcheggiate.
Ma l’Ospedale è anche il luogo dove si guariscono le
malattie.
Al sole rosso del tramonto segue il cielo stellato della notte, con
la luna che ha ispirato poesie e musiche; poi l’alba con il sole che torna rosso
come al tramonto ed un altro giorno di vita attiva e di impegno.
Che altro possiamo fare per migliorare lo stile di vita?
Come è naturale essere attivi di giorno e riposare la notte,
altrettanto naturale è l’alimentazione. Senza alimentazione non si vive, ma si
può cessare di vivere quando è troppa o non è corretta.
Esattamente un anno fa pubblicavamo in questo blog un post
con il titolo “IL CORRETTO STILE DI VITA - DA LILLY DIABETES” – si trattava di
diapositive estratte da una “brochure” della serie Guide multilingua sul
Diabete pubblicata all’indirizzo:
Oggi, con quelle stesse diapositive, abbiamo creato un video,
che accompagniamo con questa premessa. Il diabete è una malattia che può
colpire qualsiasi persona, indipendentemente dallo stile di vita. In
particolare, l’alimentazione e il movimento fisico, devono essere utilizzati
come medicine, dalle persone sane e da chi ha la malattia; i primi per prevenirla
nei limiti del possibile, i secondi per prevenire le pericolose complicanze.
IL VIDEO
IL RITMO SONNO-VEGLIA
– (continuazione dall'inizio)
Detto questo, la prima evidente funzione del sole sul nostro
corpo è quella di regolarne il ritmo.
Il sole infatti agisce sul nostro organismo e la sua
influenza dimostra come anche l’essere umano (e non solo gli animali!) fa parte
di un meccanismo in perfetto equilibrio tra sole, terra, luna e tutto ciò che
ci circonda.
Ogni nostro organo, ogni nostra cellula, è scientificamente
connessa agli elementi che caratterizzano il nostro mondo. Un esempio?
Nei nostri occhi esiste un particolare tipo di cellula
chiamata “gangliare retinica”, che reagisce alla luce e regola il ritmo
circadiano, cioè l’alternanza sonno-veglia che caratterizza il nostro vivere e
che è strettamente connessa all’influsso dei raggi solari.
Per il corretto funzionamento del nostro organismo, è
fondamentale rispettare l’equilibrio tra il sonno e la veglia, adottando un
corretto stile di vita che ci permetta di riposare durante le ore notturne e di
rimanere attivi quando è visibile il sole.
Dormire un sufficiente numero di ore durante la notte ci
permette infatti di essere riposati e di far sì che i nostri organi e le nostre
cellule risultino perfettamente funzionali e precisi nell’espletamento delle
loro funzioni.
E’ importante riposare durante le ore notturne, quando il
sole non compare: uno studio del 2014 svolto presso la John Hopkins University
di Baltimora, ha dimostrato infatti come l’esposizione a luce brillante
(proveniente non solo dalle lampade, ma altresì da smartphone e cellulari!)
durante la notte stimola erroneamente le cellule retiniche gangliari ed eleva
pericolosamente i livelli di cortisolo, ormone dello stress, che altera il
ritmo circadiano e può condurre a depressione, riducendo anche la funzione
cognitiva.
Ecco perché risulta fondamentale rispettare i ritmi
sonno-veglia e buio-luce per star bene, assecondando il naturale ritmo del
sole, e riposare quando la luce di quest’ultimo non è visibile.