lunedì 26 febbraio 2018

DIABETE - LE COMPLICANZE CRONICHE - CONSIGLI


Le complicanze croniche del diabete
Abbiamo realizzato questo video per sensibilizzare  le persone con diabete e le persone a rischio sul pericolo rappresentato da questa malattia cronica che potrebbe degenerare in gravi complicazioni se trascurata. Abbiamo utilizzato immagini e descrizioni tratte da “Diabete Italia”, “Lilly Diabetics”, mentre la nota che segue è di “Diabete.net”.  
Consigliamo di  scaricarlo e di guardarlo più volte con calma, ma senza “patema”. Sono contenuti molti consigli per evitare le complicazioni. All’inizio e nel finale abbiamo messo il logo dell’Associazione con le tre funzioni principali (Prevenzione, Educazione, Informazione) che contraddistinguono la nostra attività.

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“Le complicanze croniche del diabete più diffuse sono quelle vascolari ed oculari.
Sono più frequenti nel diabete di tipo 2 rispetto a quello di tipo 1 e si manifestano solitamente dopo 10-15 anni dalla comparsa della malattia.
Gli organi bersaglio sono l’occhio, il rene, il sistema nervoso e il sistema cardiovascolare.

Il disturbo oculare più frequente è la retinopatia emorragico-essudativa, mentre il più importante è la retinopatia proliferativa, responsabile della perdita o di una grave riduzione della vista e che richiede, data la sua gravità, interventi tempestivi.
Gran parte dei diabetici presenta segni di retinopatia, una lesione dei vasi sanguigni nella parte posteriore dell’occhio, entro dieci anni dall’insorgenza della malattia diabetica.

Un’ulteriore complicanza è rappresentata dalla nefropatia diabetica, che colpisce il rene al punto che questo organo non filtra adeguatamente le scorie del metabolismo. Nella sua forma più lieve interessa una buona percentuale di diabetici, di cui una quota degenera nell’insufficienza renale fino a richiedere il trapianto del rene.
La neuropatia è invece una malattia del sistema nervoso: colpisce circa il 30% dei diabetici e si presenta sotto forma di intorpidimento e formicolio agli arti con dolori ai polpacci simili a un crampo, specialmente notturni, diminuita sensibilità e comparsa di ulcerazioni alla pianta dei piedi. Questo disturbo può degenerare il piede diabetico, determinato da lesioni vascolari e nervose che provocano gravi deformazioni ossee e disturbi della vascolarizzazione terminale.
Le complicanze del sistema neurovegetativo possono portare come conseguenze dei disturbi intestinali (diarrea), vescicali (incontinenza urinaria) e sessuali (disfunzione erettile).
Infine possono manifestarsi nei diabetici anche forme di coronaropatia e vasculopatia cerebrale (infarto acuto del miocardio, ma anche espressione cronica dell’angina pectoris e ictus cerebrale).

Può sembrare un paradosso, ma le complicanze sono meno temibili nelle forme più conclamate. Questo perché il diabete conclamato consente una diagnosi e un trattamento tempestivo, mentre una forma a lungo silente rimane misconosciuta e mina indisturbata gli organi bersaglio.
Da qui l’imperativo categorico di una terapia che mantenga la glicemia nella normalità evitando fluttuazioni e picchi iperglicemici, che sarebbero la causa principale delle complicanze.”



venerdì 23 febbraio 2018

DIABETE: CURA CON INCRETINE ORALI E GLP-1


INCRETINE
Le incretine sono ormoni prodotti a livello gastrointestinale e sono principalmente:
·         GLP-1 (Glucagon-like peptide 1), prodotto dalle cellule L dell'ileo/colon;
·         GIP (Glucose-dependent insulinotropic peptide), prodotto dalle cellule K del duodeno.

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DELLE DIAPOSITIVE TRATTE DA DIABETE ITALIA
DEDICATE AL GLP-1




Questi ormoni, secreti dopo i pasti, specialmente il GLP-1, hanno la funzione di controllare la glicemia in vari modi:
·         aumentando la secrezione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas;
·         diminuendo la secrezione di glucagone (antagonista dell'insulina) da parte delle cellule alfa del pancreas;
·         rallentando la motilità e dunque lo svuotamento gastrico (rendendo più "soft" la curva glicemica postprandiale) e diminuendo l'appetito.

Il GLP-1 è rapidamente (1-2 minuti) degradato a peptide inattivo (cioè è disattivato) dall'enzima DPP-4 (dipeptidil-peptidasi IV).

Poiché la produzione di GLP-1 diminuisce col diminuire della glicemia e la sua permanenza attiva è di soli 1-2 minuti il suo controllo sulla glicemia è calibrato e "al bisogno", evitando così situazioni di ipersecrezione di insulina e conseguenti pericolose ipoglicemie.

 Inoltre pare che cellule beta coltivate in vitro in presenza di GLP-1 perdurino integre più a lungo suggerendo un intervento protettivo dell'ormone.

Alcuni farmaci utilizzati nella terapia orale del diabete mellito di tipo 2 (DM2) agiscono sul sistema delle incretine simulando l'azione del GLP-1 o bloccando l'enzima responsabile della sua degradazione, la dipeptidil-peptidasi IV.

CLICCA SU QUESTA IMMAGINE PER GUARDARE LE DIAPOSITIVE DI DIABETE ITALIA DEDICATE AI FARMACI ORALI - COMPRESI I FARMACI CHE BLOCCANO L'ENZIMA DDP IV RESPONSABILE DELLA DEGRADAZIONE DEL GLP-1 



Al primo gruppo appartengono sostanze analoghe al GLP-1 ma resistenti alla degradazione da parte di DPP-4, con conseguente persistenza del GLP-1-analogo in circolo anche in pazienti che ne producono meno. Fra questi analoghi è stato testato e dunque approvato dalla Food and Drug Administration (FDA) (29 aprile 2005) l'Exendin-4, estratto dalla saliva di una grossa lucertola, la Heloderma suspectum, e commercialmente chiamato Exenatide, venduto come Byetta negli USA.

Il secondo gruppo è costituito da farmaci che inibiscono il DPP-4 evitando così la degradazione del GLP-1. Questa classe di farmaci è nota con il nome di Inibitori della dipeptidil-peptidasi IV o anche gliptine, dal suffisso dei nomi dei principi attivi. Capostipite della classe è il sitagliptin, approvato per la prima volta dalla FDA nel 2006.