CORONAVIRUS QUELLO CHE CONOSCIAMO E CIO’
CHE NON SI SA ANCORA
Oggi 4 maggio 2020 inizia la Fase 2 per
la prevenzione e gestione dell’emergenza Coronavirus. Siamo da pochi giorni
nella fase discendente della curva dei contagi, ma non è finita l’emergenza. Si
spera che altre due settimane possano ulteriormente migliorare la situazione in
modo che possano essere ulteriormente allentate le misure restrittive degli
spostamenti.
Abbiamo ripreso dal sito del Ministero
della Salute il testo che segue sulla trasmissione, la prevenzione e il
trattamento, che in sintesi riguarda la conoscenza di questo nuovo coronavirus
e le cautele per prevenire il contagio, mentre per quanto riguarda il
trattamento dobbiamo solo sperare in una sollecita produzione di un vaccino che
neutralizzi il virus non essendo sufficienti le cure attuali che riguardano
infezioni e sintomi.
Il capitolo che riguarda la
“prevenzione”, fino ad oggi, ha richiesto le disposizioni del Governo, che
tutti conoscono, incentrate sul distanziamento sociale, sui blocchi degli spostamenti,
sulle mascherine, sulla disciplina del lavoro, con blocchi di molte attività
non essenziali, che ora ripartono o che ripartiranno nel corso dei prossimi
giorni.
Due mesi di notizie sempre più
allarmanti, contagi in continua crescita, strutture sanitarie in difficoltà,
migliaia di decessi di anziani negli ospedali, nelle case di risposo, nelle
famiglie; il sacrificio di tanti medici e persone addette all’assistenza.
Da alcuni giorni la curva dei contagi
decresce e decrescono anche gli altri numeri; ma non è finita l’emergenza e ci
attendono ancora giorni di incertezze.
< 1 >/6 LA RIVINCITA DEL
DIVANO. L'artista Nello Petrucci ha realizzato quest'opera a Pompei, dove vive
e lavora, su un muro nei pressi del Centro commerciale La Cartiera, nella notte
tra il 10 e l'11 marzo. Intitolata Sweet Home, ritrae i Simpson con mascherine
davanti alla Tv per rilanciare l'invito a stare a casa (Stay Home). Il cupo
incappucciato in transito davanti al quadretto familiare è Nello Petrucci.|
NELLO PETRUCCI
18 APRILE 2020 - GIOVANNA CAMARDO
L'epidemiologia per la sanità pubblica
Trasmissione
I coronavirus umani si trasmettono da una persona infetta a un’altra
attraverso:
- la saliva,
tossendo e starnutendo
- contatti
diretti personali
- le
mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate)
bocca, naso o occhi
- una
contaminazione fecale (raramente).
Nuovo coronavirus SARS-CoV-2: il punto sui meccanismi
di trasmissione
Sulla base dei dati al momento disponibili, l’OMS ribadisce che il contatto
con i casi sintomatici (persone che hanno contratto l’infezione e hanno già
manifestato i sintomi della malattia) è il motore principale della trasmissione
del nuovo coronavirus SARS-CoV-2.
L’OMS è a conoscenza di una possibile trasmissione del virus da persone
infette ma ancora asintomatiche. In base a quanto già noto sugli altri
coronavirus (ad es. MERS-CoV), sappiamo che l’infezione asintomatica potrebbe
essere rara e che la trasmissione del virus da casi asintomatici è possibile,
ma non frequente. Sulla base di questi dati, l’OMS conclude che la trasmissione
da casi asintomatici probabilmente non è uno dei motori principali della
trasmissione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Tuttavia, molti studi sono in
corso per ampliare le conoscenze sulle modalità di trasmissione di SARS-CoV-2.
Trattamento
Non esistono trattamenti specifici per le infezioni causate dai coronavirus
e non sono disponibili, al momento, vaccini per proteggersi dal virus.
Riguardo il nuovo coronavirus SARS-CoV-2, non esistono al momento terapie
specifiche, vengono curati i sintomi della malattia (così detta terapia di
supporto) in modo da favorire la guarigione, ad esempio fornendo supporto
respiratorio.
Si ricorda che l’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) fornisce sul proprio
sito informazioni sui farmaci utilizzati al di fuori delle sperimentazioni
cliniche, come quelli commercializzati per altre indicazioni che vengono resi
disponibili ai pazienti, pur in assenza di indicazione terapeutica specifica
per il COVID-19, sulla base di evidenze scientifiche spesso piuttosto limitate.
Consulta la pagina dedicata sul sito AIFA.
Prevenzione
È possibile ridurre il rischio di infezione, proteggendo sé stessi e gli
altri, seguendo alcuni accorgimenti:
Proteggi te stesso
Lavati spesso le mani (dopo aver tossito/starnutito, dopo aver assistito un
malato, prima durante e dopo la preparazione di cibo, prima di mangiare, dopo
essere andati in bagno, dopo aver toccato animali o le loro deiezioni o più in
generale quando le mani sono sporche in qualunque modo).
In ambito assistenziale (ad esempio negli ospedali) segui i consigli degli
operatori sanitari che forniscono assistenza.
Proteggi gli altri
- Se hai
una qualsiasi infezione respiratoria copri naso e bocca quando tossisci
e/o starnutisci (gomito interno/fazzoletto).
- Se hai
usato un fazzoletto buttalo dopo l’uso.
- Lavati
le mani dopo aver tossito/starnutito.
< 2 > / 6 CHI SI SENTE IN GABBIA? Lo street artist
Harrygreb ha realizzato quest'opera a Trastevere, a Roma. Un ritratto di
famiglia in gabbia, naturalmente con mascherine, intitolato Human Family, e a
fotografare gli umani, un panda (per una volta davanti alle sbarre anziché
dietro). «Ho voluto rappresentare il disagio che una famiglia sta vivendo in
questi giorni: la casa è la gabbia», ci racconta Harrygreb, «e immaginare che
la realtà sia ribaltata, con gli animali che fotografano la specie umana come
se fossimo noi nello zoo.»| HARRYGREB
18 APRILE 2020 | GIOVANNA CAMARDO
Nel sito di
FOCUS abbiamo trovato questo
articolo con quello che c'è da sapere
Covid-19: le 8 cose che ancora non sappiamo
Terapie, sintomi, immunità, origine: alcune
delle domande ancora aperte e delle incertezze epidemiologiche sulla COVID-19,
la malattia da coronavirus.
COVID-19: quello che
sappiamo di non sapere
Da febbraio non parliamo praticamente d'altro che di coronavirus. Ormai sono molte le
caratteristiche del patogeno che abbiamo imparato a conoscere, in questo
inaspettato capitolo di Storia. Ma altrettante sono le domande che restano
aperte, e che troveranno risposta soltanto a emergenza conclusa. Abbiamo
provato a riassumere alcuni di questi dilemmi irrisolti qui sotto. Ecco che
cosa ancora non sappiamo sulla COVID-19.
1. QUALI FARMACI FUNZIONANO E QUALI NO. In
attesa di un
vaccino contro la COVID-19, ci sono grandi aspettative per le
sperimentazioni di
diversi farmaci antivirali già in commercio che sono
stati precettati nella lotta al coronavirus. I test più promettenti, appoggiati
dall'OMS con il trial clinico globale Solidarity, riguardano il farmaco anti
Ebola Redemsivir, i cui primi risultati sono attesi per la metà di
aprile; ma anche gli antimalarici clorochina e idrossiclorochina, e i farmaci
contro l'HIV Ritonavir e Lopinavir (da soli o in combinazione con interferone
beta). Altri farmaci, come il Tocilizumab, normalmente usato contro l'artrite
reumatoide, stanno
dando risultati promettenti non come antivirali, ma per
lenire i sintomi dovuti alle tempeste di citochine (la risposta immunitaria
esagerata dell'organismo all'attacco virale), come la polmonite interstiziale
che colpisce i pazienti con COVID-19.
2. PERCHÉ SI È DIFFUSO COSÌ TANTO IN LOMBARDIA. Alcune
ragioni epidemiologiche sono forse da cercare nell'alta densità abitativa e
nella vocazione industriale della regione; altre, oggetto delle inchieste
giornalistiche di questi giorni, nelle chiusure ritardate di alcune zone ad
alta produttività (poi divenute epicentro dell'epidemia, come alcuni comuni
della Bergamasca) e nella cattiva gestione di pazienti e personale tra ospedali
e RSA. Nell'emergenza si è poi scelta la strategia di moltiplicare le terapie
intensive a scapito della medicina sul territorio, scelta che condizionato il
numero di tamponi sui malati alla comparsa dei primi sintomi, ritenuto
insufficiente. Di conseguenza, troppi sono arrivati in ospedale in una fase già
critica della malattia, e da malati hanno contagiato i familiari.
In molti hanno
parlato della partita Atalanta-Valencia del 19 febbraio a San Siro come
"bomba biologica" che ha messo a stretto contatto 40 mila persone,
dando modo al virus di circolare liberamente tra gli spalti. Da alcune settimane
ci si chiede, infine, se l'inquinamento atmosferico sulla Pianura Padana possa
aver favorito la diffusione dell'infezione in
Lombardia ed Emilia Romagna.
3. PERCHÉ COLPISCE IN FORME COSÌ DIVERSE. All'inizio
si parlava quasi esclusivamente delle persone anziane e con malattie pregresse,
per identificare i più a rischio. Oggi sappiamo che questa fascia è la più a
rischio, ma che sempre più spesso in ospedale arrivano quarantenni e
cinquantenni, e che in Europa si sono verificati decessi anche tra adolescenti
e bambini. Non è chiaro se vi
siano i fattori, oltre ad età e condizioni di salute, che
predispongano a una forma più grave di COVID-19; non sappiamo se la dose
infettiva con cui ciascuno entra in contatto abbia qualche effetto nella
gravità dei successivi sintomi, né se contino di più il tempo di esposizione al
contagio o il numero di persone positive con le quali si è entrati in contatto.
Le donne sembrerebbero incorrere meno frequentemente degli uomini sia nel
contagio, sia in forme più gravi della malattia, ma la
ragione non è ancora nota.
< 3/6 > NIENTE PIÙ BACIO. In tempi in cui i saluti si
devono fare a distanza, cambia anche il celebre Bacio: gli amanti appassionati
della tela di Francesco Hayez, conservata alla Pinacoteca di Brera, sono stati
dotati di mascherina e Amuchina, simboli della paura del virus. La
rivisitazione del dipinto ottocentesco è apparsa a Milano a fine febbraio: come
tutte le opere presentate qui è uno stencil, tecnica comune per questa forma di
arte, realizzata dallo street artist Tvboy. Il titolo dice tutto: L'Amore ai
tempi del Co…vid-19. L'opera è stata però vandalizzata strappando via maschere
e gel igienizzante, come si vede nel riquadro in basso.| TVBOY
18 APRILE 2020
| GIOVANNA CAMARDO
4. IL LEGAME CON IL CLIMA E L'UMIDITÀ. Le
speranze che l'estate possa arginare la COVID-19 si stanno affievolendo con il
passare delle settimane, ma alcuni studi sostengono che il clima mite e
l'elevata umidità possano
rallentare la diffusione dell'infezione, forse
interferendo con l'integrità strutturale del virus. Se anche fosse, si
tratterebbe però soltanto di un lieve vantaggio in termini di tempo e non certo
di un fattore protettivo o di un'immunità. L'unica certezza per il momento è
che la pandemia ha fatto saltare la COP26
di Glasgow, la conferenza sul clima di novembre 2020.
< 4 > / 6 IL GEL DEL MOMENTO. Lo street artist bresciano che si firma
Future? ha fatto apparire i suoi stencil a Brescia, dedicati alla corsa al gel
per igienizzare le mani. L'opera - Your prevention, their profit - fa
riferimento alle speculazioni sui prezzi di disinfettanti e mascherine.|
FUTURE?
18 APRILE 2020
| GIOVANNA CAMARDO
6. SI DIVENTA IMMUNI? E PER QUANTO? In
Italia, l'unica immunità di gregge che abbiamo testato è stata
quella comportamentale: scegliendo di rimanere a casa ci
siamo protetti l'un l'altro impedendo al virus di circolare liberamente e
riproducendo - con molti sacrifici - l'effetto ricercato nei vaccini. Nei
guariti si
trovano anticorpi neutralizzanti che impediscono al SARS-CoV-2 di
propagarsi tra le cellule, ma al momento non è chiaro quanto duri questo
effetto: lo sapremo solo ripetendo più volte i test degli anticorpi sui
sopravvissuti all'infezione. In mancanza di dati certi, l'idea che si possa
contrastare il virus semplicemente espondendo la popolazione alla COVID-19 e
contando sull'effetto protettivo dei guariti suona più che altro come un
cinico esperimento sociale.
7. QUALI ORGANI COINVOLGE. In principio si parlava
dei soli sintomi polmonari, poi sono emerse evidenze sui danni della
COVID-19 al sistema cardiovascolare. Sappiamo che
il virus può colpire i reni, il fegato e il tratto
gastrointestinale, mentre stanno emergendo alcuni (più rari) casi
di sintomi neurologici come confusione, deliri, crisi epilettiche, infezioni
cerebrali. I dati che abbiamo suggeriscono che il virus o la reazione
immunitaria ad esso provochino danni multiorgano, ma quali siano questi organi
lo si sta apprendendo sul campo, attraverso l'analisi delle esperienze dei
pazienti.
8. DA QUANTO È TRA NOI. Se è chiaro che il mercato di
animali vivi di Wuhan sia stato legato alla prima, visibile ondata di casi, non
tutti gli epidemiologi ritengono che il passaggio del
coronavirus da animale a uomo sia avvenuto in quel
contesto. Un
recente studio su Nature ha
ipotizzato che il SARS-CoV-2 possa aver fatto il salto di specie ben
prima, e abbia continuato a circolare nell'uomo in una forma innocua, prima di
creare le condizioni che hanno provocato l'attuale epidemia.
< 6/6 > SINDROME CINESE. Quest'opera è di inizio febbraio:
sembra una vita fa, prima che l'epidemia dilagasse anche da noi. Allora il
coronavirus era un problema in Cina, mentre in Italia in molti temevano ed
evitavano le comunità e i negozi asiatici. Per puntare il dito contro questi
comportamenti l'artista Laika - che si autodefinisce poster artist/attacchina -
ha creato quest'opera, apparsa in via Principe Amedeo a Roma, che vuole essere
un messaggio di solidarietà con la comunità cinese in Italia. Ritrae una donna
cinese con il volto di una ristoratrice nota nel quartiere, Sonia: la scritta
recita "C'è in giro un'epidemia di ignoranza... Dobbiamo
proteggerci!!!". E, sul cartello, "Je ne suis pas un virus", non
sono un virus.| LAIKA
18 APRILE 2020
| GIOVANNA CAMARDO
Link di
Focus per street art