Noi
abbiamo giornata di celebrazione per le mamme, festa della mamma, per
il papa, per i nonni, per i defunti; celebriamo vittorie, celebriamo
liberazioni; ovviamente abbiamo natale, pasqua e altre feste; non
dovremmo avere una celebrazione per una malattia, una giornata che
celebra una malattia; noi
dobbiamo invece celebrare chi vive con quella malattia
e chi partecipa alla lotta contro quella malattia, ovviamente
in primis chi vive con la malattia.
Dobbiamo
celebrare bambini e
ragazzi
che si fanno iniezioni più volte al giorno di
insulina
per la vita; bambini anche piccolissimi che sono in grado di gestire
sofisticati microinfusori che utilizzano sensori che li indossano a
volte con senso di sfida nei confronti degli altri.
Poi
celebriamo
i papà e le mamme
che mettono la sveglia di notte per potere andare a vedere se per
caso la glicemia del loro piccolo è scesa troppo e per intervenire.
Celebriamo
i ragazzi che calcano i campi di calcio
che si cimentano con lo sport nei palazzetti, nelle piscine, sui
campi di atletica, che
con il diabete vincono, che primeggiano.
Celebriamo
quelli che dovendo andare in palestra devono pensare se ridurre la
dose di insulina, se mangiare un po di carboidrati, se fare entrambe
le cose e a volte non è facile.
Celebriamo
quelli
con
il
diabete che hanno attraversato a nuoto e attraverseranno nuoto lo
stretto di Messina
o quelli che hanno scalato o
scaleranno
montagne
altissime
ed è già successo anche 8.000 metri o quelli che vanno a correre
con
la
malattia alla
maratona
di new york o altre maratone un po più nostrane.
Celebriamo
quelli che si astengono dalle bevande zuccherate
perché hanno capito che in un attimo la glicemia schizza alle
stelle, ma
anche quelli che le bevande zuccherate devono averle sotto mano
perché qualche volta la glicemia va troppo bassa e
vanno
in ipoglicemia, la devono correggere; quelli
che vorrebbero mangiarne un etto di quella certa cosa
ma devono limitarsi a 70 grammi;
Celebriamo
quelli
con il diabete ai
quali
fanno
schifo i legumi fanno, schifo i pesci e altri alimenti che gli
raccomandiamo di mangiare
e loro si adattano li mangiano davvero; quelli
a cui dà fastidio mangiare la verdura
eppure si adattano perché sanno che se mangiano la verdura la
glicemia salirà di meno.
Celebriamo
le
giovani donne che partoriscono bambini bellissimi con il diabete
e a volte anche più di uno perché non gli diciamo mai di farne uno
solo, se ne vogliono fare più di uno;
Celebriamo
i
papà
che
attraversano l'oceano in aereo
con un cambio di fuso orario che li mette in difficoltà quando hanno
il diabete perché devono ripensare a come farsi l’iniezione
delle basale, quanto durerà, a
che ora devo farla.
Celebriamo
quelli col diabete che hanno orari di lavoro che non sono
particolarmente adatti a loro malattia
e
anche quelli che devono mangiare in mensa o lontano da casa e
che tutte le volte devono arrabattarsi per pensare a cosa devono
mangiare e a trovare quello che è più giusto che mangino seguendo
certe raccomandazioni che noi vi diamo
e quelli
che devono prendere cinque o sei tipi di pastiglie a volte anche di
più e quelli che devono fare più iniezioni al giorno a volte anche
delle iniezioni extra
per aggiustarsi degli improvvisi rialzi della glicemia e quelli
che non devono confondere la penna dell'insulina rapida con la penna
dell'insulina lenta
e che qualche volta quando succedevano veramente in difficoltà.
Celebriamo
quelli che delle volte si chiedono ma all'iniezione me la sono già
fatta
? e diventa un dramma.
Celebriamo
quelli che hanno capito che anche se fa freddo
possono uscire a fare una passeggiata come gli è stato suggerito.
Celebrano
gli anziani con il diabete
che a volte ne vanno fieri che non mollano come è giusto che sia.
Celebriamo
quelli
che accompagnano il nonno o il papà o la mamma in carrozzella
all'ambulatorio del piede diabetico
anche se magari la carrozzella si fa fatica a farla mettere dentro la
macchina.
Celebriamo
quelli
che nonostante l'età come la mia mamma vanno sulla cyclette e
pedalano
per un'ora perché hanno capito che in quel modo la glicemia scende e
magari riescono a mangiarsi una fetta di torta e poi facendo la
glicemia pedalando sulla cyclette, furbacchioni.
Celebriamo
quelli che hanno avuto la reazione autoimmune che gli ha distrutto
tutte le beta cellule
e che stanno aspettando la cura che gli rimpiazzi queste benedette
beta cellule in maniera che non debbano più farsi le iniezioni di
insulina.
Celebriamo
quelli che non hanno mangiato più dei loro amici eppure gli è
venuto il diabete tipo 2
.
Ma
celebriamo anche i medici gli infermieri i dietisti podologi
psicologi tutti quelli che curano le persone col diabete
che vorrebbero avere molto più tempo a disposizione per queste
persone perché sanno che hanno bisogno di molto più tempo e sono
dispiaciuti per non avere più tempo ma devono cercare di
accontentare tutti.
Celebriamo
i ricercatori nel campo del diabete in Italia,
ne abbiamo tanti molto bravi fra i migliori al mondo, hanno aiutato a
capire molte cose sulla malattia, molti di loro sono giovani, hanno
dei sogni che stanno inseguendo e
anche se gli danno mille euro al mese loro qui sogni continuano
inseguirli
E
li
celebriamo, celebriamo i volontari delle associazioni
che aiutano assistono difendono le persone con diabete e sono tanti.
Celebriamo
tutti
questi e anche molti altri che non ho citato.
Ci
sono 500 milioni di persone col diabete nel mondo che li celebriamo
tutti; celebriamo
loro, non celebriamo
quel bastardo del diabete, come lo chiamo io, un bastardo:
so che questo termine non piace ma è un bastardo e noi non dobbiamo
celebrare lui.
Non
è la giornata mondiale del diabete, ma
la
giornata mondiale delle persone che lottano contro il bastardo.
Lui
lo combattiamo, lui lo sconfiggiamo; ogni giorno viene sconfitto
milioni di volte,
nelle case delle famiglie, negli asili, nelle scuole, nelle
università, sui campi di calcio, nei palazzetti, nelle palestre,
nelle piscine. Viene
sconfitto,
viene sconfitto sui luoghi di lavoro nei luoghi di svago, viene
sconfitto negli ospedali, nelle sala parto, nelle residenze per
anziani; milioni di volte viene sconfitto nei laboratori di ricerca;
milioni di volte ovunque dove ci sia una persona con diabete; lui
bastardo spessissimo quasi sempre viene sconfitto.
Noi
celebriamo
quelli che vincono queste battaglie;
noi
celebriamo loro non il
bastato, il bastardo va sfidato, il bastardo va combattuto, il
bastardo va sconfitto, il bastardo va dominato, dominato!
Quindi
bambini, bambine, ragazze e ragazzi, adolescenti, giovani, adulti,
persone di età matura, anziani, anziani come me, vecchi, grandi
vecchi con il diabete,
continuiamo
questa nostra battaglia.
Dobbiamo
cercare di sconfiggerlo, non in tante, ma in tutte le circostanze
dobbiamo
vincere.
Che
la forza sia con voi; che la forza sia un po’ anche con noi.
Arrivederci.