sabato 5 ottobre 2024

PROF. BONORA: Perché sono su Facebook e su YouTube

POST DEL PROF. ENZO BONORA PUBBLICATO NEL SUO CANALE

IL 1° OTTOBRE 2024 


martedì 26 marzo 2024

IL FUMO FA MALE - NON FUMARE

NON SOLO TUMORI

DANNI AL SISTEMA CARDIOCIRCOLATORIO

IPERTENSIONE, ICTUS, CARDIOPATIE, INSUFFICIENZA CARDIACA,

ANEURISMA AORTICO E ALTRE PATOLOGIE



Tutti conosciamo l'associazione tra fumo e tumore polmonare, ma anche altri tumori sono associati in diversa misura al fumo di tabacco, come i tumori del cavo orale e della gola, dell'esofago, del pancreas, del colon, della vescica, della prostata, del rene, del seno, delle ovaie e di alcune leucemie.

La nicotina, oltre a indurre dipendenza, ha degli effetti nefasti anche sul sistema cardiocircolatorio, perché provoca danni a livello dei vasi sanguigni, causa di ipertensione arteriosa, ictus, cardiopatia ischemica, insufficienza cardiaca e aneurisma aortico.

Sostanze Nocive nel Fumo

Il fumo che origina dalla combustione incompleta del tabacco e della carta che lo avvolge è costituito da almeno 7.000 sostanze. Tra queste:

sostanze irritanti; catrame; monossido di carbonio; nicotina. 

I filtri riducono la quantità di queste sostanze 

che arriva nelle vie respiratorie, 

ma NON le eliminano.

Tra le sostanze irritanti presenti nel fumo, si ricordano: acido cianidrico, acroleina, formaldeide e ammoniaca. Causano danni immediati alla mucosa delle vie respiratorie. Inoltre, l'azione irritante provoca tosse, eccesso di muco, bronchite cronica, enfisema.

Il catrame, facente parte della componente corpuscolata del fumo, comprende diverse sostanze, tra cui le più note sono benzopirene e idrocarburi aromatici; è dimostrato che queste sostanze sono cancerogene.

Il catrame, inoltre, irrita le vie respiratorie, ingiallisce i denti, contribuisce all'alito cattivo e alla sensazione di amaro in bocca.

Danni del Fumo

Il monossido di carbonio si lega all'emoglobina, riducendo la sua capacità di trasportare l'ossigeno. Questo comporta un minore nutrimento per i tessuti.

La nicotina è un alcaloide naturale, presente nel tabacco in una percentuale che va dal 2 all'8%. La nicotina contenuta in una sigaretta non è molto tossica ma dà dipendenza!

Quando arriva ai polmoni, la nicotina passa nel sangue e arriva al cervello in pochi secondi. La nicotina stimola la liberazione di dopamina nel SNC e di adrenalina nel surrene. L'effetto è eccitatorio sia a livello della mente che del corpo. Poco dopo, però, subentra un effetto deprimente che spinge a fumare ancora per provare di nuovo gli effetti positivi. 

Con ciò si spiega la dipendenza, il cui grado si misura valutando questi parametri:

► difficoltà di smetterne l'uso;

► frequenza delle recidive;

► percentuale di soggetti dipendenti;

► "valore" attribuito al fumo, malgrado l'evidenza dei danni.

Oltre alla dipendenza farmacologica da nicotina, nel fumatore si crea anche una dipendenza psicologica. Quando si smette di fumare si manifesta una vera e propria sindrome da astinenza, caratterizzata da:

irritabilità, collera, ansia;

voglia irrefrenabile di fumare;

difficoltà di concentrazione;

 ► insonnia.

La nicotina è considerata una droga a tutti gli effetti. Dall'inizio degli anni '90 il contenuto di nicotina delle sigarette è regolamentato e non può superare un certo numero di mg.


giovedì 22 febbraio 2024

L’insulina e il glucosio lavorano insieme in tutto l’organismo

L’insulina e il glucosio lavorano insieme in tutto l’organismo.

(da Diabete.com - https://www.diabete.com/come-vengono-utilizzate-insulina-e-il-glucosio/)

In risposta a vari stimoli – ormonali, nervosi e soprattutto nutrizionali – le cellule beta del pancreas producono l’ormone insulina, che consente di mantenere livelli plasmatici di glucosio (zucchero semplice) utili per il funzionamento ottimale di tutti i tessuti dell’organismo (livelli di glicemia normali). Il principale stimolo per l’azione insulinica è fornito da un pasto ricco di carboidrati semplici e povero di fibre, grassi e proteine. Anche alcuni farmaci, per es. le sulfaniluree, sono in grado di aumentare la sintesi di insulina.

L’insulina è l’ormone anabolico per eccellenza

L’insulina favorisce l’ingresso dello zucchero nelle cellule, agendo come una sorta di “chiave” che apre una serratura. Favorisce, quindi, l’utilizzo del glucosio abbassandone il livello nel sangue (azione ipoglicemizzante).

Stimola l’utilizzo del glucosio come fonte energetica rispetto a grassi e proteine.

Favorisce lo stoccaggio del glucosio nelle cellule sotto forma di glicogeno (glicogenosintesi). Il glicogeno funge da riserva energetica a più lento rilascio, soprattutto nel fegato e nei muscoli.


L’insulina ha un ruolo anabolizzante anche nel metabolismo di proteine e grassi, stimolando la proliferazione cellulare:

► stimola la sintesi proteica e contrasta la formazione di glucosio a partire da alcuni aminoacidi (neoglucogenesi);

► favorisce il passaggio di aminoacidi dal sangue nelle cellule;

► facilita il trasporto degli acidi grassi dal sangue all’interno delle cellule;

► stimola la sintesi di acidi grassi utilizzando come fonte il glucosio e gli aminoacidi in eccesso;

► inibisce l’utilizzo di acidi grassi come fonte energetica (lipolisi);

► stimola la sintesi endogena di colesterolo.

L’insulina viene prodotta nel pancreas, dalle cellule beta che si trovano all’interno di aggregati cellulari (le isole pancreatiche o isole di Langherans). L’insulina viene prodotta in modo continuo, tutto il giorno. A questa produzione basale si sommano picchi di secrezione insulinica in risposta ai carboidrati assunti con l’alimentazione.

Tanti più carboidrati si assumono con la dieta quotidiana, tanta più insulina viene prodotta nella persona senza diabete.

 Nei soggetti affetti da diabete di tipo 1, in cui è molto ridotta se non assente la capacità di produrre insulina, è necessario somministrarla dall’esterno, per via sottocutanea, così da essere assorbita il più rapidamente possibile.

Normale funzionamento

L’insulina, una volta legata al suo recettore, è la “chiave” che permette al glucosio di entrare nelle cellule che lo ”bruciano” per trasformarlo in energia utile per l’intero organismo.

Diabete Tipo 1

Nel diabete di tipo 1, il pancreas produce quantità insufficienti o non produce del tutto insulina, quindi il glucosio non riesce ad entrare nelle cellule e a essere utilizzato nelle quantità adeguate. Si accumula nel sangue (iperglicemia).

 Diabete di Tipo 2

Nel diabete di tipo 2, il pancreas può produrre insulina anche in eccesso, ma comunque in maniera inadeguata a mantenere i livelli di glucosio nel sangue (glicemia) entro i limiti della norma; questo è principalmente dovuto alla scarsa capacità dei tessuti – normalmente insulino-dipendenti – a interagire con l’ormone (fenomeno chiamato: insulino-resistenza). Il glucosio si accumula nel sangue (iperglicemia) perché non riesce ad entrare in modo adeguato nelle cellule. Quando il livello diventa alto nel sangue, il glucosio viene escreto dalle urine (glicosuria).


domenica 21 gennaio 2024

GUIDA ON LINE IL DIABETE NEI BAMBINI

 OSPEDALE PEDIATRICO BAMBINO GESÙ

(https://www.ospedalebambinogesu.it/chi-siamo-97235/)

Sfoglia online la 'guida al diabete dei bambini' a cura del Centro di Diabetologia Pediatrica 

dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma (clicca 4 guide):


Una 
guida per gestire il diabete nei bambini passo dopo passo, realizzata dalla redazione di A scuola di salute, il magazine multimediale dell'Istituto per la Salute dell'Ospedale Bambino Gesù. 

Nei 4 volumi della guida, a cura del Centro di Diabetologia Pediatrica dell'Ospedale, sono contenute una serie di indicazioni utili sul diabete pediatrico, dalle definizioni alla gestione, fino agli aspetti psicologici.


L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Istituzione della Santa Sede, si presenta come il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico in Europa. Collegato ai maggiori centri internazionali del settore, è punto di riferimento per la salute di bambini e ragazzi provenienti da tutta Italia e dall’estero.

UN OSPEDALE SU PIU' SEDI


L’assistenza sanitaria è articolata su 6 poli di ricovero e cura: la sede storica del Gianicolo, la sede di San Paolo Fuori le Mura e quella di Viale Baldelli a Roma; le sedi di Palidoro e Santa Marinella, sul litorale laziale, a cui si è aggiunta nel 2022 la sede di Passoscuro, dedicata alle cure palliative pediatriche. Un totale di 627 posti letto, di cui 40 di terapia intensiva e 22 di semi intensiva neonatale.

San Paolo è anche la sede dei grandi laboratori di ricerca dell’Ospedale, attrezzati con le più moderne tecnologie per le indagini genetiche e cellulari, compresa un’Officina farmaceutica dedicata alla produzione di terapie avanzate. Il Bambino Gesù, infine, è sede per l’Italia di Orphanet, il più grande database mondiale per le malattie rare a cui aderiscono oltre 40 Stati.

LE AVVENTUROSE STORIE DI CINDY: IL DIABETE

LE AVVENTUROSE STORIE DI CINDY: IL DIABETE

Il video contiene le immagini di un file PDF che abbiamo trovato in Internet, contenuto in un libro pubblicato nel sito dall’Associazione Generale Diabetici di Livorno. Abbiamo aggiunto musica per bambini ai quali è destinato, ma serve l’aiuto dei genitori per i più piccoli.


https://agdalivorno.it/agd/bd/opuscoli/Le_avventurose_storie_di_Cindy.pdf



venerdì 19 gennaio 2024

ARRESTIAMOLO QUEL BASTARDO DEL DIABETE

 

ARRESTIAMOLO QUEL BASTARDO DEL DIABETE

Filo conduttore di questo breve spot, prodotto da DiabeteRovigo.it, è una immagine icona, con definizione, creata dal Prof. Enzo Bonora nella sua pagina FB, che rappresenta la malattia, che può nascondersi in noi stessi e che minaccia la nostra vita, comparendo quando ha già fatto danni. Una immagine concetto. È un invito a combattere la malattia rivolto a tutti, non solo a chi sa di averla. Nei casi più gravi, si presenta come “infarto”, “ictus”, “perdita della vista”, “insufficienza renale”, “cancrena degli arti inferiori”. Guai seri quindi a sottovalutarla! L’arma per combatterla a nostra disposizione si chiama “prevenzione”: stile di vita, controlli, medicine, conoscenza.





mercoledì 17 gennaio 2024

PREVENIRE IL DIABETE DIVERTENDOCI


 PREVENIRE IL DIABETE DIVERTENDOCI

Questo è un breve spot creato con vari spezzoni in 3D delle parole Diabete, Prevenzione, Educazione, Informazione. È accompagnato da piacevole musica.

Compare anche l'invito all'iscrizione al Gruppo Polesano FB, utile per chi vuole seguire i post pubblicati, che hanno lo scopo di "informare" ed "educare" per fare "prevenzione".

questo il link: 

https://www.facebook.com/groups/diabetepolesine

È collegato alla pagina FB: 

https://www.facebook.com/assodiabeticipolesine

Utile è anche visitare il blog di Google:  

https://assodiabeticipolesine.blogspot.com/

e il sito web:  

https://www.diabeterovigo.it/

Nei vari siti non c'è pubblicità. Sono gestiti da persone con diabete della Associazione Diabetici di Rovigo, l'organizzazione ufficiale di Volontariato della Provincia di Rovigo

Il video con le immagini in movimento

Il video con immagini fisse
 


lunedì 15 gennaio 2024

IGNORANZA O CURIOSITÀ?: VITAMINE

 

MA QUANTO IGNORANTE SONO? DUBBIO AMLETICO O REALTÀ?

È UNA DOMANDA O UNA AFFERMAZIONE?

ENTRAMBE!

Non sei ignorante, sei solo molto curioso.

La curiosità è essenziale per la conoscenza.

Vitamine

Tutti conosciamo l'importanza delle vitamine, ma non nel dettaglio. Sappiamo a cosa servono o perché sono così importanti? Scopriamo insieme alcune curiosità!

Che cosa sono le vitamine

I nutrienti sono quelle sostanze assunte durante il processo di nutrizione e indispensabili alla vita e al metabolismo del nostro organismo. A loro volta, i nutrienti si si dividono in macronutrienti, come gli zuccheri, le proteine e i grassi, e micronutrienti, principi nutritivi che il nostro organismo non riesce a produrre da solo e necessari solo in piccole quantità. 

Di questo sottogruppo fanno parte anche le vitamine, composti chimici organici fondamentali per lo svolgimento di diverse funzioni che avvengono nel corpo; tra queste, le vitamine risultano indispensabili per la crescita dell'organismo, per l'integrità delle cellule e per lo svolgimento regolare dei processi metabolici. Le vitamine, inoltre, si possono suddividere a loro volta in due grandi gruppi: idrosolubili (ovvero che si sciolgono in acqua) e liposolubili (che si sciolgono nei grassi). 

Le vitamine idrosolubili – di cui fanno parte la vitamina C e le vitamine del gruppo B – devono essere assunte regolarmente e non si accumulano nei tessuti, perché vengono rapidamente eliminate dall’organismo mediante le urine. Per questo, è molto difficile che si verifichino casi di sovradosaggio di questo tipo di vitamine.

Le vitamine liposolubili, invece, sono trasportate all'interno del corpo dai grassi e vengono immagazzinate nei tessuti, in particolare nel tessuto adiposo: per questo vengono eliminate molto lentamente e possono determinare problemi di dosaggio eccessivo. Tuttavia, il sovradosaggio di queste vitamine può avvenire solo tramite l’assunzione di integratori, poiché è praticamente impossibile assumerne quantità eccessive con l’alimentazione. Tra le vitamine liposolubili troviamo la vitamina A, la vitamina D, la E e la K.

8 curiosità sulle vitamine

Le vitamine fanno ingrassare?
Assolutamente no! Le vitamine, infatti, sono nutrienti completamente privi di calorie e non influiscono sul peso corporeo. Al contrario, le vitamine sono importantissime per aiutare il nostro organismo a gestire il metabolismo e l’energia assorbita dai cibi.

Cuocere un alimento distrugge le vitamine contenute al suo interno?
No. Infatti, anche se la cottura di un alimento può ridurre la quantità di vitamine al suo interno, in nessun caso l’apporto di vitamine verrà completamente azzerato. La riduzione dell’apporto vitaminico di un alimento può dipendere sia dal tipo di vitamina che dal tipo di cottura, e tra i metodi di cottura che comportano una maggiore perdita di vitamine possiamo annoverare la bollitura, ovvero l’immersione in acqua molto calda di un alimento. 

Quali alimenti sono più ricchi di vitamine?
Gli alimenti di origine vegetale rappresentano la risorsa vitaminica più importante per l'uomo, poiché sono gli unici organismi in grado di produrre vitamine in modo autonomo.

Surgelare gli alimenti ne riduce le vitamine?
No, l’eventuale perdita di vitamine deriva sempre dalla cottura degli alimenti.

Il contenuto vitaminico della frutta può cambiare?
Si! La quantità di vitamine contenute in un frutto può cambiare sia rispetto alla maturazione che ai processi cui la frutta viene sottoposta. Il contenuto vitaminico, infatti, risulta maggiore nei frutti maturi, purché la crescita avvenga sulla pianta e non in frigo, mentre può diminuire a seguito dell’essicazione, procedimento che colpisce soprattutto la vitamina C fino quasi ad azzerarla. 

Il contenuto di vitamine negli integratori è fissato per legge?
Si, ed è compreso tra un valore minimo, determinato in modo che contribuisca correttamente al fabbisogno, e uno massimo, molto al di sotto della soglia di tossicità.

Fa bene a tutti assumere integratori di vitamine?
Falso. Infatti, mentre la carenza di numerose vitamine affligge tutt'oggi le regioni povere del mondo, nei paesi occidentali è difficilissimo che questo avvenga. Le cause più comuni di carenza vitaminica sono: la presenza di una malattia che impedisce l’assorbimento delle vitamine, il seguire una dieta particolarmente squilibrata, oppure casi di fabbisogno aumentato, come accade in gravidanza. Il consumo di integratori vitaminici perciò è superfluo negli individui sani che si alimentano con una dieta varia ed equilibrata.

Più vitamine prendo e meglio sto?
Falso. Il consumo eccessivo di integratori vitaminici, infatti, può portare ad una malattia chiamata ipervitaminosi, che può avere conseguenze a volte anche molto gravi. Le più frequenti ipervitaminosi si verificano assumendo in eccesso le vitamine liposolubili, ovvero le vitamine A, D, E o K, che vengono immagazzinate nel fegato e nel grasso corporeo e vengono eliminate molto lentamente. Assumere dosi eccessive di queste vitamine attraverso l’alimentazione è praticamente impossibile: per questo motivo, la maggior parte dei casi di ipervitaminosi riportati sono dovuti a un consumo eccessivo di integratori.

I sintomi legati all'ipervitaminosi sono molti vari e, in linea di massima, dipendono dal tipo di vitamina che si è accumulata in eccesso. In caso di eccesso di vitamina A i sintomi più comuni sono: cefalea, vomito e stato di torpore, con ossificazione precoce o malformazioni, rispettivamente nel bambino e nel feto. Per quanto riguarda l’eccesso di vitamina D, invece, si può osservare un aumento dei livelli di calcio nel sangue, accompagnato da sete, dolori addominali e affaticamento, fino ad arrivare ai casi più gravi di alterazioni dello stato di veglia. Infine, l’ipervitaminosi di vitamina E non è tossica, ma può portare a disturbi intestinali, mentre l’eccesso di vitamina K, anche se più raro, può portare a vampate, trombosi e anemia.

Gli integratori vitaminici, quindi, non devono essere assunti indiscriminatamente e senza un reale necessità: è sempre buona norma consultare il proprio medico di fiducia prima di assumere qualunque tipo di integratore. 

Testo tratto da:

https://citynews.stgy.ovh/~shared/images/v2015/avatars/citynews-bolognatoday.png  BOLOGNATODAY Redazione

 

sabato 13 gennaio 2024

ALIMENTAZIONE LA MEDICINA PIU’ IMPORTANTE

ALIMENTAZIONE - LA MEDICINA 

PIU’ IMPORTANTE CHE DOBBIAMO USARE BENE

In un articolo precedente abbiamo mostrato come si calcola il fabbisogno calorico delle persone conoscendo il loro sesso, età, peso, e altezza, quale lavoro svolgono e quale attività fisica praticano. 

Il risultato ci dice quante calorie sono necessarie a ciascuno di noi per vivere e crescere. Le calorie sono fornite dal cibo che mangiano tutti i giorni. Per cui il cibo che mangiamo dovrebbe fornire le medesime calorie.

Il concetto è molto chiaro. Ma la sua applicazione è spesso difficile, per molteplici ragioni, alcune delle quali non dipendono da noi, ma dall’organizzazione sociale in cui viviamo.

Ma altre riguardano l’assenza di una adeguata educazione alimentare. A questo proposito ci siamo posti la domanda:

 Nelle scuole si insegna "Scienza dell'alimentazione". È sufficiente per assicurare una sana alimentazione nelle famiglie?

LA RISPOSTA

La scienza dell’alimentazione è lo studio degli aspetti tecnici, biologici e chimici degli alimenti, delle loro proprietà, della loro conservazione e della loro trasformazione

La scienza dell’alimentazione non va confusa con la nutrizione, che è lo studio degli effetti degli alimenti sulla salute e sul benessere delle persone.

La scienza dell’alimentazione può contribuire a garantire una sana alimentazione nelle famiglie, ma non è sufficiente. 

Infatti, oltre alla conoscenza degli alimenti e dei loro processi, è necessario anche seguire delle linee guida per una corretta alimentazione, che tengano conto delle esigenze e delle caratteristiche di ogni individuo e di ogni gruppo sociale.

Queste linee guida possono variare in base all’età, al sesso, allo stile di vita, alle condizioni di salute, alle preferenze e alle tradizioni culturali.

Alcuni esempi di linee guida per una sana alimentazione sono:

 Controllare il peso e mantenersi sempre attivi

 Consumare più frutta e verdura, cereali integrali e legumi

 Bere ogni giorno acqua in abbondanza

  Scegliere i grassi di qualità e limitarne la quantità

  Ridurre lo zucchero, il sale e l’alcol

  Variare la propria alimentazione

 Prestare attenzione alla sicurezza e alla sostenibilità degli alimenti

Per approfondire questi e altri argomenti, si può consultare il sito del CREA, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria, che offre materiale formativo e informativo sulla scienza dell’alimentazione e sulla nutrizione.

Si può anche visitare il sito del Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell’Alimentazione dell’Università di Firenze, che forma esperti in questo settore. 

Il video che pubblichiamo (ce ne sono molti in Internet) ha lo scopo di sensibilizzare le famiglie e gli insegnanti dei vari livelli della Scuola sul tema dell’alimentazione e nutrizione.

cliccare sul link o sulla foto

https://drive.google.com/file/d/14zAndCd2yJB4O4KXO89z6-8P_QJPXUnG/view?usp=sharing



 

venerdì 12 gennaio 2024

CALCOLATORE FABBISOGNO ENERGETICO

MA QUANTO MI COSTI CORPO MIO? 
Non è la perifrasi della vecchia pubblicità telefonica e nemmeno vogliamo quantificare quanto costa in euro una sana alimentazione, che tutti i giorni è in aumento. In questo post si può calcolare il fabbisogno energetico di una giornata, inserendo i dati e seguendo le istruzioni. Il risultato è approssimativo perché dipende dall'età, dal peso, dall'altezza, ed anche dal movimento, dal tipo di lavoro svolto e dalle ore di riposo, in tutte le 24 ore della giornata. L' applicazione fornisce i risultati delle tre opzioni: 
1) perdere peso; 
2) mantenere il peso; 
3) prendere peso

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Dal dire al fare c’è di mezzo il fatto che conoscere il proprio bisogno energetico non significa essere in grado di creare dei menù tali che nell’arco della giornata forniscano, anche se in modo approssimativo, le calorie previste nel conteggio. In rete ci sono siti che propongono (assieme a tanta pubblicità) diete per ciascun giorno della settimana, per vari livelli calorici; ma sono da considerare esempi teorici. Bisognerebbe che ciascuno di noi fosse in grado non solo di fare la spesa personalmente, di cucinare personalmente, di conoscere il “peso” in calorie di ciascun cibo, ecc.; aggiungiamo anche la difficoltà di conoscere la compatibilità dei cibi fra loro, quella delle intolleranze alimentari; inoltre la conoscenza dei problemi che potrebbero influire sull’assimilazione del cibo. 
 Ecco allora la classica frase che si legge in fondo agli articoli che propongono i menù: 
 “Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico.” 
La soluzione, quindi, è il medico curante, lo specialista? 
 SI, ed anche NO. 
 È SI, per la parte strettamente medica, se il medico è aggiornato, ma pochi lo sono, per esempio in fatto di diabete. 
 È NO, per tutto il resto. 
La soluzione dipende dalla nostra volontà e dall’aiuto della famiglia. 
Pochi, ma i saggi consigli di sempre! 
Controllare frequentemente il peso e mantenersi sempre attivi 
► Consumare più cereali, legumi, verdura e frutta 
► Scegliere grassi di qualità e limitarne la quantità 
► Limitare gli zuccheri, i dolci e le bevande zuccherate 
► Bere ogni giorno acqua in abbondanza 
► Utilizzare poco sale

mercoledì 10 gennaio 2024

RAI3 GEO - IL S.S.N. - GRANDE MALATO

Questo video è un servizio di RAI3 GEO che analizza lo stato del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano, nato nel 1978 con la legge firmata da Tina Anselmi. Il video intervista Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, che ha pubblicato il sesto rapporto sul SSN, evidenziando i problemi e le possibili soluzioni.


Punti salienti:
  •  I principi fondanti del SSN
    • Universalità, eguaglianza, equità
    • Prevenzione e tutela della salute
    • Assistenza domiciliare e di prossimità
  •  Le riforme decisive del SSN
    • La 502 e la 57 del 92-93 che hanno introdotto l’aziendalizzazione
    • La riforma Bindi del 99 che ha cambiato i rapporti tra governo e regioni
    • L’assenza di riforme strutturali negli ultimi 25 anni
  •  Il SSN come malato cronico
    • Il forte definanziamento dal 2010 al 2019 di circa 37 miliardi
    • Gli sprechi, le frodi, gli abusi, le migrazioni sanitarie
    • La rinuncia alle cure da parte dell’11% della popolazione
  •  La strada per il rinnovamento del SSN
    • Un patto politico e sociale per rifinanziare e riformare il SSN
    • Un buon uso del servizio sanitario pubblico da parte dei cittadini
    • Una riorganizzazione dei servizi, privilegiando il territorio sull’ospedale

martedì 9 gennaio 2024

GLI ESAMI DA FARE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DELLE COMPLICANZE


GLI ESAMI DA FARE PER LA DIAGNOSI PRECOCE DELLE COMPLICANZE

La materia abbraccia molte discipline della medicina. L’Associazione Diabetici di Rovigo ha prodotto un video clip basandosi sul libretto divulgativo n. 12 di “DIABETE ITALIA” – ultimo della Serie “IL MIO DIABETE”, nel quale vengono indicati gli esami base che riguardano le principali complicanze. In questo video clip sono state inserite diapositive costruite usando i medesimi testi di Diabete Italia, ma non l’impaginazione e le immagini. Ogni diapositiva rimane nello schermo un tempo sufficiente per essere letta per un totale del video di 9 minuti circa.  

Gli esami  suggeriti da DIABETE ITALIA sono i seguenti:
-          L’automonitoraggio pressorio
-          Il profilo lipidico completo
-          Il controllo dell’efficienza dei reni
-          Il controllo della sensibilità dei piedi
-          Il controllo del fondo dell’occhio
-          Gli esami relativi all’apparato cardio-circolatorio
-          Esami eventuali della funzione epatica (fegato)

La trattazione è semplice e di carattere divulgativo; non sostituisce  consigli e prescrizioni dei medici e specialisti ai quali è riservata la valutazione di ogni singolo paziente e delle risultanze diagnostiche degli esami effettuati.
In questo post, oltre al video  che si apre cliccando sulle prime due immagini, abbiamo messo  tutte le diapositive, ad eccezione del titolo e della coda finale.

Per guardare il video clicca in queste immagini:





IL PARERE DEL PROF. ENZO BONORA 
Video estratto dalla sua pagina FB




LE DIAPOSITIVE DEL NOSTRO VIDEO