giovedì 10 maggio 2018

DIABETE ED ESERCIZIO FISICO


E' INIZIATA LA BELLA STAGIONE
MUOVIAMOCI DI PIU'


E’ primavera ed è iniziato il lungo periodo della bella stagione, questo il motivo per riprendere il movimento all’aperto dopo la pausa invernale. 
Il movimento fa bene a tutti, ma specialmente alle persone con il diabete.  


Foto di Nivella Paronetto
La spiegazione nel  video ottenuto con le immagini del 5° libretto “Il mio diabete”  tratte da www.diabeteitalia.it

cliccare sull'immagine per guardare il video



Purtroppo le persone anziane devono fare i conti con molti problemi, alcuni dipendenti dallo stesso diabete, altri dipendenti dall’età , dallo stato delle proprie articolazioni e dai problemi cardiovascolari. La nostra raccomandazione a tutti è questa: “chi può, faccia movimento”.

Si legga anche l’articolo che segue con data 2 MARZO 2018, tratto da

L’attività fisica fa bene, mentre la sedentarietà è nemica della salute, particolarmente se si ha il diabete o se si è in una condizione a rischio, come il prediabete. Ce lo ricorda una volta di più la Ada, American diabetes association, autorevole associazione statunitense dedicata al diabete di riconosciuta autorevolezza internazionale …. 

(cliccare sull’immagine per continuare a leggere l’articolo)



Anche l’anziano con diabete di tipo 2 deve fare attività fisica?


La risposta è sì, perché l’esercizio fisico regolare ha sempre una funzione benefica, persino terapeutica: l’importante è saper scegliere quello giusto, proporzionato alle caratteristiche della persona. Bisogna tenere conto dell’età, della durata e condizione generale del diabete, delle eventuali complicanze in corso, delle fragilità del singolo individuo e anche dei tempi più opportuni per svolgerla, a seconda del proprio stato fisico del momento.
L’articolo, tratto da  
è di luglio dello scorso anno, ma sempre attuale ed è un valido aiuto per conoscere quali attività fare in presenza di complicazioni derivanti dal diabete, riprodotte dopo la foto, da cliccare per leggere l'intero articolo.
Nel libro “Fare sport con il diabete” (di Gerardo Corigliano, Mariano Agrusta e Cristina De Fazio) gli autori ci dicono che “negli anziani diabetici le attività consigliabili sono quelle meno intense, ma non esistono particolari limitazioni per chi ha cominciato a praticare un’attività motoria fin dall’infanzia e l’ha proseguita in maniera costante”. Però, la scelta dipende dalle condizioni di salute della persona, in particolare dalla eventuale presenza di complicanze. Il volume fornisce quindi alcune indicazioni generali su che cosa si può fare e che cosa invece è controindicato per pazienti anziani con diabete di tipo 2 che abbiano in corso qualche complicanza. È chiaro peraltro che per ogni singolo paziente la valutazione e la scelta individuale dovrà essere fatta secondo il parere del diabetologo.

cliccare sulla foto


COMPLICANZE - ATTIVITA' CONSENTITE E NON

• Complicanza: Cardiopatia ischemica
Attività consentite: nuoto, marcia, cyclette
Attività controindicate: non fare attività se la frequenza cardiaca è alta e ci sono alterazioni del ritmo
• Complicanza: Retinopatia background (non proliferante) e ipertensione
Attività consentite: cyclette, footing, jogging, nuoto
Attività controindicate: sollevamento pesi, body building, canottaggio, windsurf
• Complicanza: Retinopatia proliferante
Attività consentite: marcia, cyclette
Attività controindicate: anaerobici o isometrici (salti e scuotimenti del capo)
• Complicanza: Neuropatia sensitiva distale
Attività consentite: marcia, cyclette
Attività controindicate: di squadra, giochi sulla spiaggia, danza aerobica, corsa di fondo
• Complicanza: Neuropatia clinicamente evidente (lieve o subclinica)
Attività consentite: nuoto, marcia
Attività controindicate: ogni altro tipo
• Complicanza: Arteriopatia obliterante
Attività consentite: marcia
Attività controindicate:
•  Complicanza: Scompenso glicometabolico
Attività consentite: nessuna
Attività controindicate: ogni tipo fino al ripristino dell’equilibrio metabolico

Inoltre, raccomandano gli autori, “una particolare attenzione va rivolta alla cura dei piedi e, in considerazione del rischio di cardiopatia silente, è opportuno eseguire l’elettrocardiogramma (Ecg) a riposo (l’Ecg da sforzo soltanto in casi dubbi e per soggetti che praticano attività fisiche impegnative). Tuttavia, la presenza di una cardiopatia ischemica non preclude l’attività fisica, che riduce la morbilità anche nei soggetti infartuati, ma è preferibile che il programma venga proposto da un centro di riabilitazione per cardiopatici”.