martedì 15 maggio 2018

E' COLPA DELL'ANZIANO SE NON FA ESERCIZIO FISICO ?????






“La generazione che oggi è divenuta anziana è una generazione che ha vissuto una continua diminuzione dell'impegno fisico richiesto dalla vita quotidiana. E questa evoluzione è stata comunemente considerata - non a torto - un progresso tecnologico, civile e sociale. A questo si aggiunge una motivazione più specifica. «L'anziano teme un evento semplicissimo: di cadere», ricorda Rossana De Beni, «e ha ragione perché una caduta, con una conseguente frattura, può far precipitare la sua vita in modo definitivo». L'anziano forse sovrastima i rischi: si spaventa se vede una bicicletta che sfreccia anche a una certa distanza da lei, è preoccupata dalla presenza di semplici gradini o di asperità del terreno. Quello che a un giovane sembra un itinerario semplice da percorrere, magari guardando lo smartphone e senza badare a dove mette i piedi, l'anziano lo potrebbe vivere come un 'percorso di guerra' irto di ostacoli. E in fondo ha ragione perché se il giovane perde l'equilibrio difficilmente cade e se cade si rialza. Per l'anziano questo non è vero.”

Leggi l'articolo di Rossana De Beni, tratto dalla Associazione Medici Diabetici - A.M.D. - clicca sul link:



Rossana De Beni, presidente della Società Italiana di Psicologia dell'Invecchiamento, insegna Psicologia della Personalità e delle Differenze Individuali all'Università di Padova.


Condividiamo la parte finale dell'articolo che riportiamo:

“Inoltre, se la Medicina oggi prescrive l'esercizio fisico, nei decenni scorsi andava nella direzione opposta. Era normale sentirsi raccomandare dal medico di base e perfino dal cardiologo di "non fare sforzi", di "non affaticare il cuore". E c'è ancora il medico o la persona 'informata' che raccomanda all'anziano di "non usurarsi". È umano che anche solo un consiglio in questa direzione venga preferito a nove consigli che lo inducono a intraprendere una attività che considera in cuor suo pericolosa.
Operativamente quindi «la prescrizione medica, posto anche che riesca a fare breccia, non basta. Occorrono condizioni oggettive che favoriscano l'attività fisica negli anziani». Per andare in bici l'anziano ha bisogno di piste ciclabili 'vere', cioè separate dal traffico di pedoni e auto, senza asperità e ostacoli. Per camminare ha bisogno di strade senza buche o gradini. «Gli stili di vita salutari sono abitudini che vanno acquisite nel tempo; se le persone devono adottare abitudini differenti fanno fatica, e ne fanno ancor più se non sono aiutati dalla condizione fisica, dalle circostanze, dall'ambiente, dalla cultura e dalla società. Questo vale per tutti e dunque anche per i vecchi», conclude Rossana De Beni.”

Queste foto di Rovigo (Viale Europa) rappresentano cattivi esempi e non sono le uniche piste ciclabili e strade ad essere così: