sabato 21 dicembre 2019

CURARE IL DIABETE PER EVITARE INFARTI, ICTUS E MALATTIA RENALE



DIABETE: TRATTAMENTO 
PER IL BENEFICIO CLINICO
O PER CONTROLLARE LA GLICEMIA?
E PERCHE' NON DA SUBITO?


VIDEO DEL PROF. ENZO BONORA NELLA SUA PAGINA FB

DA NOI CONDIVISO IN YOUTUBE PER POTERLO "SBOBINARE"

CLICCA PER ASCOLTARE LA SUA LEZIONE



È un video importante, perché contiene ragionamenti e convinzioni dell'insigne specialista che aiutano a combattere la sottovalutazione del diabete da parte di Istituzioni, medici e delle stesse persone con diabete, soprattutto quando l'obiettivo è il solo valore glicemico (glicemia e glicata) e non anche la situazione cardiovascolare e dei reni, che deve essere invece l'obiettivo dei trattamenti del diabete.

NON SIAMO CONVINTI CHE LE LINEE GUIDA IN TEMA DI DIABETE SIANO DA TUTTI APPLICATE SECONDO LE GIUSTE IDEE DEL PROF. BONORA


LE TERAPIE, ANCHE DI NUOVA GENERAZIONE, DEVONO ESSERE  PRESCRITTE ANCHE IN PRESENZA DI MIGLIORAMENTI DEI PARAMETRI GLICEMICI (GLICATA E GLICEMIA) PER PROTEGGERE CUORE, RENI E CERVELLO DALLA MALATTIA


Ecco il testo "sbobinato", con l’avvertenza che abbiamo messo noi la punteggiatura.
Può essere scaricato anche da Google-Drive utilizzando il seguente link:

https://drive.google.com/file/d/19PM7QI3FEAEaXl3QCT6eC2oMTQRMLt0F/view?usp=sharing

Ben ritrovati.  In video precedenti, che vi invito ad andare a vedere sono in questa pagina oppure sono su YouTube,  ho parlato dei criteri diagnostici di diabete, glicemia digiuno superiore o uguale a 126 ed emoglobina glicata superiore o uguale a 6,5 per cento, oppure con la nuova unità di misura il numero magico 48;  in altri video ho parlato degli obiettivi di emoglobina glicata e di glicemia da raggiungere per potersi definire un buon controllo glicemico; e in qualche altro video vi ho parlato di farmaci nuovi che sono in grado di proteggere il cuore ed i reni.  
Ora mettiamo insieme tre concetti che derivano dai temi che ho trattato in questi video, per sviluppare un certo tipo di discorso che ogni tanto qualche paziente (…….) e che quindi insieme affrontiamo in ambulatorio. 
Quando arriva una persona che ha un emoglobina glicata di 6.8, una glicemia di 135, quindi entrambi i valori oltre soglia, la diagnosi di diabete è fatta, non ci sono dubbi, si ragiona sulla malattia, su che cosa bisogna fare,  e delle volte la stessa persona dice: beh ho capito, adesso mi dà la metformina, ho letto su internet che è la base della terapia del diabete tipo 2, che è il tipo di diabete che lei mi ha detto che io ho, ed è la nocciolina;  quindi mi aspetto che mi dia la metformina.  
E io gli dico no! Non gliela do!  
Come mai non mi dà la metformina?
Non gliela do perché prima voglio che lei abbia un periodo di consapevolizzazione di quanto bene faccia lo stile di vita, di quanto sia in grado di ridurre la sua emoglobina, di quanto sia in grado di ridurre le sue glicemie, voglio anche che lei capisca, e le darò uno strumento per misurare la glicemia a casa, come impatta il suo migliore stile di vita sulle glicemie, sulle emoglobine glicate  e magari riesca anche a capire che certi alimenti possono avere un impatto maggiore rispetto ad altri sulle glicemie, se lei misurerà in maniera scrupolosa la glicemia prima e due ore dopo un pasto che contiene quegli alimenti.
Cioè, vorrei che lei avesse una sorta di alfabetizzazione sui benefici straordinari del cambiamento dello stile di vita; dopo ci ritroviamo parleremo di metformina. È importante per me, anche se nelle linee guida americane o di molti paesi è scritto che da subito si deve dare metformina nel diabete tipo 2, che la persona colga quanto importante è il cambiamento dello stile di vita sulle sue glicemie; poi magari quando ritorna, anche se le sue glicemie sono decisamente migliorate, anche se magari la glicemia di giorno non è più 134 -140 ma è diventata 110 o magari 105, anche se la sua emoglobina glicata che era 6.8 o 7 per cento, quindi non particolarmente alta,  è andata a 6.2 o a 5.9, la metformina gliela do.
Perché gliela do? Lui è già ben controllato, ha già raggiunto gli obiettivi glicemici ed ha l’emoglobina glicata che noi raccomandiamo; ma io la metformina gliela dò perché al di là dell'effetto di riduzione della glicemia, la metformina ha dimostrato di prevenire il danno d'organo nel diabete, soprattutto di prevenire la malattia cardiovascolare; ci sono studi che dimostrano questo; quindi io la metformina gliela dò per quello,  non perché voglio ulteriormente migliorare l'indice dell'emoglobina glicata;  è una protezione degli organi che possono essere colpiti nel corso della malattia, per lo stesso motivo oggi diamo farmaci che sono in grado di proteggere il cuore ed i reni in persone che hanno un buon controllo glicemico e che a volte si stupiscono, a volte si arrabbiano, anche quando gli aggiungiamo farmaco a farmaco, perché ci dicono che loro in base a quello che sanno, hanno delle glicemie che vanno bene, e non capiscono perché si debba aumentare il numero di farmaci che prendono;  e glielo spieghiamo; è proprio questo il concetto, abbiamo oggi la documentazione che a prescindere dal buon controllo glicemico, ci sono farmaci che sono in grado di fare di più, di ottenere di più, di opporsi alla perdita di funzione renale, di proteggere il cuore nei confronti dello scompenso cardiaco,  dell'infarto,  il cervello,  di proteggere dall'ictus.  Ecco perché li diamo!
È cambiato il paradigma, quindi siamo passati da una situazione di qualche anno fa, che dal punto di vista dell'impostazione della terapia definivamo (the target) cioè tratta la persona per raggiungere il target, l'obiettivo, il bersaglio, l'obiettivo di glicemia ed emoglobina glicata, ad una situazione in cui senza dimenticare il “the target” vogliamo perseguire il concetto del (the target benefits) cioè tratta la persona per raggiungere quel certo beneficio, cioè la prevenzione della malattia cardiovascolare la prevenzione della malattia renale nel diabete tipo 2.  
Ecco perché stiamo facendo una battaglia per cercare di garantire l'accesso a certi nuovi farmaci a tutte le persone con diabete tipo 2; perché in questo momento non è etico in tutta una serie di situazioni cliniche non prescrivere certi farmaci a prescindere da quello che è il livello di controllo glicemico della malattia, molto importante da ricordare, molto importante da capire, da parte delle persone con diabete.
Sta cambiando lo scenario, l'approccio terapeutico, perché oggi abbiamo delle nuove opportunità, per cui fondamentale è lo stile di vita; capire il suo impatto fondamentale, continuarlo per mantenere un buon controllo; ma oggi abbiamo strumenti, che in aggiunta a quelli che sono i benefici dello stile di vita, possono determinare benefici addizionali: ad esempio, sul cuore, sui reni.
Ecco perché diamo metformina a quelli che apparentemente sono già ben controllati; ecco perché a volte aggiungiamo farmaci a persone che stanno prendendo metformina che sono ben controllate;  vogliamo ottenere di più (the benefits), non solo (the target).
Spero di essere stato chiaro. Ci sentiremo in un'altra circostanza. Arrivederci!