ROVIGO, 21 FEBBRAIO 2020
CITTADELLA SANITARIA ULSS 5
Venerdi 21 febbraio Rovigo sarà per un giorno la capitale regionale della ricerca alla migliore qualità dell’assistenza alla malattia diabetica. La sfida che affronta il Convegno organizzato presso la Cittadella Socio-sanitaria con il Patrocinio della ULSS5 Polesana riguarda uno dei problemi più attuali e cruciali nella cura delle malattie croniche: l’Aderenza del paziente alle terapie prescritte in ambito medico.
Infatti l’innovazione farmacologica della terapia del diabete ha portato alla ribalta l’efficacia bella protezione cardio-vascolare e renale di nuove molecole come quelle incretiniche (DPP4 e GLP1Ras) e quelle che inibiscono il riassorbimento renale del glucosio (SGLT2i) ma i risultati ottenuti nei grandi studi controllati sull’impiego di queste sostanze potrebbe essere in gran parte vanificato dal fenomeno ben noto e temuto dalle organizzazioni sanitarie della non-aderenza terapeutica.
Con aderenza alla terapia intesa come ci si riferisce ad un comportamento attraverso il quale i pazienti rispettano tutte le indicazioni ed assumono i farmaci secondo le modalità previste dalla prescrizione del medico e per le malattie croniche come il diabete, l’ipertensione arteriosa, la broncopneumopatia cronica ostruttiva è noto che i Paziente aderenti per almeno l’80% delle dosi realmente prescritte raramente superano il 50-60% rendendo vane le attese di miglioramento di salute dei Servizi sanitari ed aumentando notevolmente i costi per visite specialistiche ulteriori, accessi al Pronto soccorso, ricoveri, terapie delle complicazioni successive della malattia.
Rispetto all’impegno, non solo economico, richiesto per lo sviluppo di nuovi farmaci, il semplice aumento dell’aderenza dei pazienti alla terapia prescritta, che di per sé comporta come inevitabile conseguenza l’aumento dei costi legati alla terapia farmacologica, riveste un enorme potenziale al miglioramento dello stato di salute, riducendo complessivamente i costi sanitari4. Già nella relazione del 2003 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha affermato infatti che “aumentare l’efficacia di adesione alla terapia potrebbe avere un impatto molto maggiore sulla salute della popolazione di qualsiasi miglioramento medico specifico”. La scarsa aderenza alla terapia causerebbe 194 500 morti all’anno in Europa e si stima che costi circa 125 miliardi di euro/anno in Europa e 300 miliardi di dollari/anno negli Stati Uniti.
Il Convegno di Rovigo di venerdì 21 febbraio, organizzato dal Dr. Francesco Mollo, Responsabile della Unità operativa di Malattie Metaboliche e Diabetologia della ULSS5 Polesana ed attuale Presidente Regionale della Società italiana di Diabetologia vede la partecipazione dei rappresentanti delle Società scientifiche diabetologiche (SID ed AMD) e dell’Università di Padova e Verona insieme a quelli dei Farmacisti (FederFarma), dei Medici di medicina generale (SIMG), delle organizzazioni dei pazienti diabetici, dell’Ordine dei Medici di Rovigo, degli Infermieri dei servizi diabeologici veneti (OSDI) e del Corso di laurea in Educazione professionale dell’Università di Padova. Sono presenti inoltre i responsabili dei settori farmaceutico, Dr..ssa G. Scroccaro, HTA, Dr.ssa M. Andretta e delle Cure Primarie, Dr.ssa M.C. Ghiotto, della Regione Veneto. Una convergenza di competenze e di contributi professionali di tale livello da ritenere possibile lo sviluppo di Raccomandazioni ufficiali di Consenso e l’ipotesi di nuove iniziative per migliorare l’assistenza non solo al Diabete ma più in generale alla cronicità attraverso l’analisi di tutti i fattori capaci di condizionare una efficace Aderenza alla terapia da parte dei Cittadini.
Infatti l’innovazione farmacologica della terapia del diabete ha portato alla ribalta l’efficacia bella protezione cardio-vascolare e renale di nuove molecole come quelle incretiniche (DPP4 e GLP1Ras) e quelle che inibiscono il riassorbimento renale del glucosio (SGLT2i) ma i risultati ottenuti nei grandi studi controllati sull’impiego di queste sostanze potrebbe essere in gran parte vanificato dal fenomeno ben noto e temuto dalle organizzazioni sanitarie della non-aderenza terapeutica.
Con aderenza alla terapia intesa come ci si riferisce ad un comportamento attraverso il quale i pazienti rispettano tutte le indicazioni ed assumono i farmaci secondo le modalità previste dalla prescrizione del medico e per le malattie croniche come il diabete, l’ipertensione arteriosa, la broncopneumopatia cronica ostruttiva è noto che i Paziente aderenti per almeno l’80% delle dosi realmente prescritte raramente superano il 50-60% rendendo vane le attese di miglioramento di salute dei Servizi sanitari ed aumentando notevolmente i costi per visite specialistiche ulteriori, accessi al Pronto soccorso, ricoveri, terapie delle complicazioni successive della malattia.
Rispetto all’impegno, non solo economico, richiesto per lo sviluppo di nuovi farmaci, il semplice aumento dell’aderenza dei pazienti alla terapia prescritta, che di per sé comporta come inevitabile conseguenza l’aumento dei costi legati alla terapia farmacologica, riveste un enorme potenziale al miglioramento dello stato di salute, riducendo complessivamente i costi sanitari4. Già nella relazione del 2003 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha affermato infatti che “aumentare l’efficacia di adesione alla terapia potrebbe avere un impatto molto maggiore sulla salute della popolazione di qualsiasi miglioramento medico specifico”. La scarsa aderenza alla terapia causerebbe 194 500 morti all’anno in Europa e si stima che costi circa 125 miliardi di euro/anno in Europa e 300 miliardi di dollari/anno negli Stati Uniti.
Il Convegno di Rovigo di venerdì 21 febbraio, organizzato dal Dr. Francesco Mollo, Responsabile della Unità operativa di Malattie Metaboliche e Diabetologia della ULSS5 Polesana ed attuale Presidente Regionale della Società italiana di Diabetologia vede la partecipazione dei rappresentanti delle Società scientifiche diabetologiche (SID ed AMD) e dell’Università di Padova e Verona insieme a quelli dei Farmacisti (FederFarma), dei Medici di medicina generale (SIMG), delle organizzazioni dei pazienti diabetici, dell’Ordine dei Medici di Rovigo, degli Infermieri dei servizi diabeologici veneti (OSDI) e del Corso di laurea in Educazione professionale dell’Università di Padova. Sono presenti inoltre i responsabili dei settori farmaceutico, Dr..ssa G. Scroccaro, HTA, Dr.ssa M. Andretta e delle Cure Primarie, Dr.ssa M.C. Ghiotto, della Regione Veneto. Una convergenza di competenze e di contributi professionali di tale livello da ritenere possibile lo sviluppo di Raccomandazioni ufficiali di Consenso e l’ipotesi di nuove iniziative per migliorare l’assistenza non solo al Diabete ma più in generale alla cronicità attraverso l’analisi di tutti i fattori capaci di condizionare una efficace Aderenza alla terapia da parte dei Cittadini.