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martedì 9 gennaio 2024
COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE
mercoledì 3 gennaio 2024
DIRITTO ALLA SALUTE - ART. 32 COSTITUZIONE
IL DIRITTO DI TUTTI ALLA SALUTE
FARE DI PIU’
Nella conferenza di fine anno 2023 il Presidente della Repubblica Sergio Matterella ha ricordato
“Le difficoltà che si incontrano nel diritto alle cure sanitarie per tutti. Con liste d’attesa per visite ed esami, in tempi inaccettabilmente lunghi.”
È un concetto molto importante, anche se è stato ricordato con poche parole.
Le difficoltà nel diritto alla salute colpiscono le persone più deboli, quelle con bassi redditi, quelle con minore istruzione.
Gli effetti sono devastanti sulla vita dei Cittadini
come quelli delle guerre.
Il diritto alla salute per tutti è sancito dalla Costituzione e riguarda la dignità e il benessere di tutti i cittadini. Purtroppo, in Italia, ci sono molte difficoltà nel garantire questo diritto a tutti, a causa di vari fattori, tra cui:
- ►Liste d’attesa lunghissime: Il personale sanitario diminuisce sempre di più, mentre la richiesta di controlli da parte della cittadinanza è aumentata dopo la pandemia.
- Questo provoca ritardi e disagi per i pazienti che devono aspettare mesi per ottenere una visita o un esame.
- ►Costi elevati: La spesa sanitaria privata, che include sia le polizze assicurative sia le spese direttamente sostenute dai cittadini, è in aumento in Italia.
- Questo significa che molte persone devono pagare di tasca propria per accedere alle cure, anche quando queste sono coperte dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
- ►Migrazione sanitaria: Molti cittadini, soprattutto nelle regioni del Sud Italia, si spostano verso altre regioni o altri paesi per ricevere cure migliori o più rapide.
- Questo comporta una perdita di risorse per le regioni di origine e una maggiore pressione sulle regioni di destinazione.
Questi fattori colpiscono in modo particolare le persone più deboli, quelle con bassi redditi, quelle con minore istruzione, quelle che vivono in aree isolate o svantaggiate. Gli effetti sono devastanti, non solo per la salute individuale, ma anche per la coesione sociale, la giustizia e la democrazia.
Altre informazioni
osservatoriocoesionesociale.eu; italiaindati.com; bing.com; ohga.it; quotidianosanita.it
martedì 2 gennaio 2024
VINCERE CONTRO IL DIABETE
OBIETTIVO: VINCERE CONTRO IL DIABETE
Il ricordo di quando avevo sei anni ha ispirato questo breve
video. Un duello aereo nell’anno 1941 che ho visto dalla finestra del 2° piano
della mia abitazione. Qui ho immaginato la battaglia a “suon di cannonate” dell’intero
pianeta contro il diabete. Pino Schiesari alias PinoVision
https://www.youtube.com/watch?v=LX0DQyyE68k
lunedì 1 gennaio 2024
RIPASSO LEZIONI - DIABETE TIPO 1
VARI TIPI DI INSULINA E LORO GESTIONE
Il diabete di tipo 1 è una malattia cronica che si
caratterizza per la carenza o l’assenza di produzione di insulina da parte del
pancreas. L’insulina è un ormone fondamentale per il metabolismo dei
carboidrati, in quanto permette alle cellule di utilizzare il glucosio come
fonte di energia. In assenza di insulina, il glucosio si accumula nel sangue,
provocando iperglicemia e danni a vari organi e tessuti.
La terapia del diabete di tipo 1 si basa sulla somministrazione di insulina esogena, cioè proveniente da fonti esterne al corpo.
L’insulina deve essere iniettata sottocute, mediante siringhe, penne o pompe, in quanto se assunta per via orale verrebbe distrutta dagli enzimi digestivi.
Esistono diversi tipi di insulina, che si differenziano per l’origine, la struttura, la velocità e la durata d’azione. In base a questi criteri, possiamo distinguere:
- ► Le insuline umane, che sono una riproduzione esatta dell’insulina prodotta dall’organismo umano.
- ► Le analoghe dell’insulina umana, che sono insuline modificate chimicamente per alterarne le proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche. ☺
- ► Le insuline ad azione rapida o ultrarapida, che iniziano ad agire entro 15-30 minuti dall’iniezione e hanno una durata di 3-5 ore. Vengono somministrate prima dei pasti per coprire il fabbisogno insulinico legato all’assunzione di cibo. Esempi di insuline ad azione rapida sono: Humalog, NovoRapid, Apidra. ☺
- ► Le insuline ad azione intermedia, che iniziano ad agire dopo circa 90 minuti dall’iniezione e hanno una durata di 12-16 ore. Vengono somministrate una o due volte al giorno per coprire il fabbisogno insulinico basale, cioè quello necessario a mantenere la glicemia stabile tra i pasti e durante la notte. Esempi di insuline ad azione intermedia sono: Humulin I, Protaphane. ☺
- ► Le insuline ad azione lenta o ultralenta, che iniziano ad agire dopo alcune ore dall’iniezione e hanno una durata di 24-36 ore. Vengono somministrate una volta al giorno per coprire il fabbisogno insulinico basale. Esempi di insuline ad azione lenta sono: Lantus, Levemir, Tresiba. ☺
- ► Le insuline ad azione prolungata, che hanno una durata di oltre 40 ore e una cinetica piatta, cioè senza picchi di azione. Vengono somministrate una volta al giorno o ogni due giorni per coprire il fabbisogno insulinico basale. Esempi di insuline ad azione prolungata sono: Degludec, Glargine U300. ☺
- ► Le insuline miscelate, che sono composte da una combinazione di insulina rapida o ultrarapida e insulina intermedia. Vengono somministrate una o due volte al giorno per coprire sia il fabbisogno insulinico prandiale che quello basale. Esempi di insuline miscelate sono: Humalog Mix, NovoMix, Insuman Comb. ☺
La scelta del tipo e della dose di insulina da somministrare dipende da vari fattori, tra cui: il peso corporeo, lo stile di vita, l’alimentazione, l’attività fisica, la presenza di altre malattie, la frequenza e la gravità delle ipoglicemie, il livello di emoglobina glicata, il monitoraggio della glicemia. La terapia insulinica deve essere personalizzata e adattata alle esigenze e alle preferenze del paziente, in collaborazione con il medico diabetologo e il team multidisciplinare.
La gestione dell’insulina richiede una buona educazione terapeutica del paziente, che deve imparare a: riconoscere e trattare le ipoglicemie, conteggiare i carboidrati, regolare la dose di insulina in base alla glicemia, al cibo e all’esercizio fisico, utilizzare correttamente i dispositivi di somministrazione e di monitoraggio, conservare adeguatamente l’insulina, prevenire le complicanze acute e croniche del diabete.
Spero che questo testo ti sia stato utile per comprendere meglio il tema della gestione dell’insulina per un diabetico di tipo 1. Se hai bisogno di ulteriori informazioni o chiarimenti, puoi consultare le seguenti fonti:
- ☼ Tipologie di insuline, picco e loro durata d’azione ♥
- ☼ Insulina: Cos’è, quali tipologie esistono e come si somministra ♥
- ☼ Insulina, quando e come si usa ♥
- ☼ Insulina nel trattamento del Diabete ♥
- ☼ Esercitarsi con il diabete di tipo 1: Come gestire l’insulina ♥
- ☼ La terapia del diabete mellito di tipo 1. Linea Guida della Associazione dei Medici Diabetologi (AMD), della Società Italiana di Diabetologia (SID) e della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) ♥
- ☼ Tecnologia e Terapia per il diabete tipo 1: approvate le nuove Linee Guida ♥
- ☼ Diabete di tipo 1: che cos’è, cause e cura ♥
- ☼ In Italia nuovo sistema automatico per gestire il diabete ♥
Esistono insuline in compresse, o che non richiedono iniezioni?
Purtroppo, al momento non esistono insuline in compresse
o che non richiedano iniezioni.
L’insulina è un ormone proteico che viene distrutto dagli enzimi digestivi
Per questo motivo, l’insulina deve essere somministrata per via sottocutanea,
mediante siringhe, penne, pompe o inalatori
Ci sono però delle ricerche in corso per sviluppare nuove forme di insulina
che possano essere assorbite attraverso la mucosa orale o intestinale,
Queste potrebbero migliorare la qualità di vita dei pazienti diabetici,
riducendo il numero e il fastidio delle iniezioni.
domenica 31 dicembre 2023
DIABETE TIPO 2 - RIPASSO LEZIONI
RIPASSO LEZIONI SUL DIABETE TIPO 2
Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica che si caratterizza per un aumento dei livelli di glucosio nel sangue, dovuto a una ridotta produzione o sensibilità all’insulina. Questo ormone è responsabile del trasporto del glucosio dalle cellule, dove viene usato come fonte di energia. Il diabete di tipo 2 è spesso associato a obesità, alimentazione scorretta e stile di vita sedentario. Si manifesta più frequentemente in età adulta, ma può colpire anche i giovani. Alcuni sintomi comuni sono sete, minzione frequente, stanchezza, perdita di peso, prurito e ferite che guariscono lentamente. Il diabete di tipo 2 può causare gravi complicazioni a lungo termine, come malattie cardiovascolari, renali, oculari e nervose. Per prevenire e controllare il diabete di tipo 2 è importante seguire una dieta sana, fare attività fisica regolare, monitorare la glicemia e assumere i farmaci prescritti dal medico.
Per maggiori
informazioni, puoi consultare questi siti web:
ISSalute, Salute.gov.it, Enfea
Salute.
Sì, il diabete di tipo 2 si può prevenire con uno stile di vita sano, che comprende una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare e il mantenimento del peso forma. Queste abitudini aiutano a ridurre la glicemia, a migliorare la sensibilità all’insulina e a prevenire le complicazioni del diabete.
Se vuoi saperne di più, puoi leggere questi
articoli: Come
combattere il diabete di tipo 2 con lo stile di vita corretto, Prevenire
il diabete di tipo 2 cambiando lo “stile di vita”, Diabete di
tipo 1 e diabete di tipo 2: le differenze, Diabete -
Healthy-Heart.org.
Sì, una diagnosi precoce del diabete di tipo 2 è molto importante per prevenire o ritardare le complicazioni a lungo termine della malattia. Il diabete di tipo 2 è spesso asintomatico o con sintomi poco specifici, per cui molte persone non sanno di averlo. Si stima che in Italia ci siano circa 2 milioni di persone con diabete non diagnosticato. Per questo motivo, si raccomanda di effettuare periodicamente dei controlli della glicemia, soprattutto se si hanno fattori di rischio come obesità, familiarità, età avanzata, ipertensione, dislipidemia, sindrome dell’ovaio policistico, ecc.23.
La diagnosi di diabete si basa su
uno dei seguenti criteri:
glicemia a digiuno (prelievo dopo
digiuno di almeno 8 ore) ≥ 126 mg/dL (7 mmol/L), confermata in due occasioni se
in assenza di sintomi tipici o di inequivocabile iperglicemia;
emoglobina glicata (HbA1c) ≥ 6.5%,
confermata da un secondo prelievo;
glicemia ≥ 200 mg/dL (11.1 mmol/L)
in presenza di sintomi tipici o di inequivocabile iperglicemia;
glicemia ≥ 200 mg/dL (11.1 mmol/L)
dopo due ore da un test di tolleranza al glucosio orale (OGTT).
Se si riceve una diagnosi di
diabete, è fondamentale seguire le indicazioni del medico e adottare uno stile
di vita sano, per mantenere la glicemia sotto controllo e ridurre il rischio di
complicanze.
Il diabete di tipo 2 si cura con una combinazione di misure non farmacologiche e farmacologiche.
Le misure
non farmacologiche comprendono una dieta equilibrata, un’attività fisica
regolare, l’educazione terapeutica e il monitoraggio della glicemia.
Le misure
farmacologiche possono includere diversi tipi di farmaci orali, come la
metformina, gli inibitori del SGLT2, gli agonisti del GLP-1, gli inibitori
della DPP-4, i glinidi e le tiazolidinedioni.
Questi farmaci agiscono in modi
diversi per abbassare la glicemia, migliorare la sensibilità all’insulina,
stimolare la secrezione di insulina o ridurre il riassorbimento di glucosio nei
reni. In alcuni casi, il trattamento farmacologico può includere
anche l’insulina, che viene somministrata con iniezioni sottocutanee.
L’insulina è necessaria quando i
farmaci orali non sono sufficienti a controllare la glicemia o quando ci sono
condizioni che richiedono un maggiore fabbisogno di insulina, come la
gravidanza, le malattie acute, le infezioni o il deterioramento della funzione
renale. Esistono diversi tipi di insulina, che si differenziano per
la durata d’azione, il picco massimo e il tempo di inizio. La terapia insulinica può essere
basale, bolus o mista, a seconda delle esigenze del paziente. La scelta del trattamento
farmacologico per il diabete di tipo 2 dipende da vari fattori, come il grado
di iperglicemia, il peso corporeo, la presenza di complicanze, le comorbilità,
il rischio di ipoglicemia, la tollerabilità, il costo e le preferenze del
paziente. Il trattamento deve essere personalizzato e adattato nel
tempo, in base alla risposta glicemica e alle condizioni cliniche del
paziente. L’obiettivo del trattamento è
mantenere la glicemia il più vicino possibile ai valori normali, per prevenire
o ritardare le complicanze del diabete e migliorare la qualità di vita del
paziente.
Altre
informazioni
issalute.it diabete.com iss.it diabete.net
Secondo i dati ISTAT 2020, la prevalenza del diabete diagnosticato in Italia è di circa il 5,9% (5,9% negli uomini, 5,9% nelle donne) pari a oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anni. Altri studi stimano che ci siano almeno 4 milioni di diabetici in Italia, di cui il 30% non sa di avere la malattia. Il diabete di tipo 2 è il più diffuso, mentre il diabete di tipo 1 colpisce circa 500mila persone. Il diabete è una malattia cronica che comporta gravi rischi per la salute e la qualità di vita, se non diagnosticata e trattata adeguatamente. Per questo motivo, è importante effettuare periodicamente dei controlli della glicemia, soprattutto se si hanno fattori di rischio come obesità, familiarità, età avanzata, ipertensione, dislipidemia, ecc. .
Per maggiori informazioni, puoi visitare questi siti:
Salute.gov.it, ANSA.it, Istat.it.