martedì 9 gennaio 2024

COMPLICANZE CRONICHE DEL DIABETE


Le complicanze croniche del diabete

Abbiamo realizzato questo video per sensibilizzare  le persone con diabete e le persone a rischio sul pericolo rappresentato da questa malattia cronica che potrebbe degenerare in gravi complicazioni se trascurata. Abbiamo utilizzato immagini e descrizioni tratte da “Diabete Italia”, “Lilly Diabetics”, mentre la nota che segue è di “Diabete.net”.  
Consigliamo di  scaricarlo e di guardarlo più volte con calma, ma senza “patema”. Sono contenuti molti consigli per evitare le complicazioni. All’inizio e nel finale abbiamo messo il logo dell’Associazione con le tre funzioni principali (Prevenzione, Educazione, Informazione) che contraddistinguono la nostra attività.

CLICCA SULL'IMMAGINE PER GUARDARE IL VIDEO



“Le complicanze croniche del diabete più diffuse sono quelle vascolari ed oculari.
Sono più frequenti nel diabete di tipo 2 rispetto a quello di tipo 1 e si manifestano solitamente dopo 10-15 anni dalla comparsa della malattia.
Gli organi bersaglio sono l’occhio, il rene, il sistema nervoso e il sistema cardiovascolare.

Il disturbo oculare più frequente è la retinopatia emorragico-essudativa, mentre il più importante è la retinopatia proliferativa, responsabile della perdita o di una grave riduzione della vista e che richiede, data la sua gravità, interventi tempestivi.
Gran parte dei diabetici presenta segni di retinopatia, una lesione dei vasi sanguigni nella parte posteriore dell’occhio, entro dieci anni dall’insorgenza della malattia diabetica.

Un’ulteriore complicanza è rappresentata dalla nefropatia diabetica, che colpisce il rene al punto che questo organo non filtra adeguatamente le scorie del metabolismo. Nella sua forma più lieve interessa una buona percentuale di diabetici, di cui una quota degenera nell’insufficienza renale fino a richiedere il trapianto del rene.
La neuropatia è invece una malattia del sistema nervoso: colpisce circa il 30% dei diabetici e si presenta sotto forma di intorpidimento e formicolio agli arti con dolori ai polpacci simili a un crampo, specialmente notturni, diminuita sensibilità e comparsa di ulcerazioni alla pianta dei piedi. Questo disturbo può degenerare il piede diabetico, determinato da lesioni vascolari e nervose che provocano gravi deformazioni ossee e disturbi della vascolarizzazione terminale.
Le complicanze del sistema neurovegetativo possono portare come conseguenze dei disturbi intestinali (diarrea), vescicali (incontinenza urinaria) e sessuali (disfunzione erettile).
Infine possono manifestarsi nei diabetici anche forme di coronaropatia e vasculopatia cerebrale (infarto acuto del miocardio, ma anche espressione cronica dell’angina pectoris e ictus cerebrale).

Può sembrare un paradosso, ma le complicanze sono meno temibili nelle forme più conclamate. Questo perché il diabete conclamato consente una diagnosi e un trattamento tempestivo, mentre una forma a lungo silente rimane misconosciuta e mina indisturbata gli organi bersaglio.
Da qui l’imperativo categorico di una terapia che mantenga la glicemia nella normalità evitando fluttuazioni e picchi iperglicemici, che sarebbero la causa principale delle complicanze.”



mercoledì 3 gennaio 2024

DIRITTO ALLA SALUTE - ART. 32 COSTITUZIONE




IL DIRITTO DI TUTTI ALLA SALUTE

FARE DI PIU’

Nella conferenza di fine anno 2023 il Presidente della Repubblica Sergio Matterella ha ricordato

“Le difficoltà che si incontrano nel diritto alle cure sanitarie per tutti. Con liste d’attesa per visite ed esami, in tempi inaccettabilmente lunghi.”

È un concetto molto importante, anche se è stato ricordato con poche parole.

Le difficoltà nel diritto alla salute colpiscono le persone più deboli, quelle con bassi redditi, quelle con minore istruzione.

Gli effetti sono devastanti sulla vita dei Cittadini 

come quelli delle guerre.

Il diritto alla salute per tutti è sancito dalla Costituzione e riguarda la dignità e il benessere di tutti i cittadini. Purtroppo, in Italia, ci sono molte difficoltà nel garantire questo diritto a tutti, a causa di vari fattori, tra cui:

Questi fattori colpiscono in modo particolare le persone più deboli, quelle con bassi redditi, quelle con minore istruzione, quelle che vivono in aree isolate o svantaggiateGli effetti sono devastanti, non solo per la salute individuale, ma anche per la coesione sociale, la giustizia e la democrazia

Per questo, è necessario intervenire con politiche efficaci e condivise per migliorare il SSN e per ridurre le diseguaglianze nell’accesso alle cure.

Altre informazioni

osservatoriocoesionesociale.eu;  italiaindati.com;  bing.com;  ohga.it;  quotidianosanita.it

 


martedì 2 gennaio 2024

VINCERE CONTRO IL DIABETE

 

OBIETTIVO: VINCERE CONTRO IL DIABETE



Il ricordo di quando avevo sei anni ha ispirato questo breve video. Un duello aereo nell’anno 1941 che ho visto dalla finestra del 2° piano della mia abitazione. Qui ho immaginato la battaglia a “suon di cannonate” dell’intero pianeta contro il diabete. Pino Schiesari alias PinoVision

https://www.youtube.com/watch?v=LX0DQyyE68k



BATTAGLIA VINTA 





lunedì 1 gennaio 2024

RIPASSO LEZIONI - DIABETE TIPO 1

 VARI TIPI DI INSULINA E LORO GESTIONE



Il diabete di tipo 1 è una malattia cronica che si caratterizza per la carenza o l’assenza di produzione di insulina da parte del pancreas. L’insulina è un ormone fondamentale per il metabolismo dei carboidrati, in quanto permette alle cellule di utilizzare il glucosio come fonte di energia. In assenza di insulina, il glucosio si accumula nel sangue, provocando iperglicemia e danni a vari organi e tessuti.

La terapia del diabete di tipo 1 si basa sulla somministrazione di insulina esogena, cioè proveniente da fonti esterne al corpo. 

L’insulina deve essere iniettata sottocute, mediante siringhe, penne o pompe, in quanto se assunta per via orale verrebbe distrutta dagli enzimi digestivi.

Esistono diversi tipi di insulina, che si differenziano per l’origine, la struttura, la velocità e la durata d’azione. In base a questi criteri, possiamo distinguere:

  • Le insuline umane, che sono una riproduzione esatta dell’insulina prodotta dall’organismo umano.
  • Le analoghe dell’insulina umana, che sono insuline modificate chimicamente per alterarne le proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche.
  • Le insuline ad azione rapida o ultrarapida, che iniziano ad agire entro 15-30 minuti dall’iniezione e hanno una durata di 3-5 ore. Vengono somministrate prima dei pasti per coprire il fabbisogno insulinico legato all’assunzione di cibo. Esempi di insuline ad azione rapida sono: Humalog, NovoRapid, Apidra.
  • Le insuline ad azione intermedia, che iniziano ad agire dopo circa 90 minuti dall’iniezione e hanno una durata di 12-16 ore. Vengono somministrate una o due volte al giorno per coprire il fabbisogno insulinico basale, cioè quello necessario a mantenere la glicemia stabile tra i pasti e durante la notte. Esempi di insuline ad azione intermedia sono: Humulin I, Protaphane.
  • Le insuline ad azione lenta o ultralenta, che iniziano ad agire dopo alcune ore dall’iniezione e hanno una durata di 24-36 ore. Vengono somministrate una volta al giorno per coprire il fabbisogno insulinico basale. Esempi di insuline ad azione lenta sono: Lantus, Levemir, Tresiba.
  • Le insuline ad azione prolungata, che hanno una durata di oltre 40 ore e una cinetica piatta, cioè senza picchi di azione. Vengono somministrate una volta al giorno o ogni due giorni per coprire il fabbisogno insulinico basale. Esempi di insuline ad azione prolungata sono: Degludec, Glargine U300.
  • Le insuline miscelate, che sono composte da una combinazione di insulina rapida o ultrarapida e insulina intermedia. Vengono somministrate una o due volte al giorno per coprire sia il fabbisogno insulinico prandiale che quello basale. Esempi di insuline miscelate sono: Humalog Mix, NovoMix, Insuman Comb.


La scelta del tipo e della dose di insulina da somministrare dipende da vari fattori, tra cui: il peso corporeo, lo stile di vita, l’alimentazione, l’attività fisica, la presenza di altre malattie, la frequenza e la gravità delle ipoglicemie, il livello di emoglobina glicata, il monitoraggio della glicemia. La terapia insulinica deve essere personalizzata e adattata alle esigenze e alle preferenze del paziente, in collaborazione con il medico diabetologo e il team multidisciplinare.

La gestione dell’insulina richiede una buona educazione terapeutica del paziente, che deve imparare a: riconoscere e trattare le ipoglicemie, conteggiare i carboidrati, regolare la dose di insulina in base alla glicemia, al cibo e all’esercizio fisico, utilizzare correttamente i dispositivi di somministrazione e di monitoraggio, conservare adeguatamente l’insulina, prevenire le complicanze acute e croniche del diabete.

Spero che questo testo ti sia stato utile per comprendere meglio il tema della gestione dell’insulina per un diabetico di tipo 1. Se hai bisogno di ulteriori informazioni o chiarimenti, puoi consultare le seguenti fonti:


Esistono insuline in compresse, o che non richiedono iniezioni?

Purtroppo, al momento non esistono insuline in compresse 

o che non richiedano iniezioni. 

L’insulina è un ormone proteico che viene distrutto dagli enzimi digestivi 

se assunto per via orale 

Per questo motivo, l’insulina deve essere somministrata per via sottocutanea, 

mediante siringhe, penne, pompe o inalatori

Ci sono però delle ricerche in corso per sviluppare nuove forme di insulina 

che possano essere assorbite attraverso la mucosa orale o intestinale, 

senza essere degradate 

Queste potrebbero migliorare la qualità di vita dei pazienti diabetici, 

riducendo il numero e il fastidio delle iniezioni. 

Tuttavia, queste insuline sono ancora in fase sperimentale 

e non sono disponibili sul mercato

domenica 31 dicembre 2023

DIABETE TIPO 2 - RIPASSO LEZIONI

 

RIPASSO LEZIONI SUL DIABETE TIPO 2





Il diabete di tipo 2 è una malattia cronica che si caratterizza per un aumento dei livelli di glucosio nel sangue, dovuto a una ridotta produzione o sensibilità all’insulina. Questo ormone è responsabile del trasporto del glucosio dalle cellule, dove viene usato come fonte di energia. Il diabete di tipo 2 è spesso associato a obesità, alimentazione scorretta e stile di vita sedentario. Si manifesta più frequentemente in età adulta, ma può colpire anche i giovani. Alcuni sintomi comuni sono sete, minzione frequente, stanchezza, perdita di peso, prurito e ferite che guariscono lentamente. Il diabete di tipo 2 può causare gravi complicazioni a lungo termine, come malattie cardiovascolari, renali, oculari e nervose. Per prevenire e controllare il diabete di tipo 2 è importante seguire una dieta sana, fare attività fisica regolare, monitorare la glicemia e assumere i farmaci prescritti dal medico.

Per maggiori informazioni, puoi consultare questi siti web: 

ISSaluteSalute.gov.itEnfea Salute.


Sì, il diabete di tipo 2 si può prevenire con uno stile di vita sano, che comprende una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare e il mantenimento del peso forma. Queste abitudini aiutano a ridurre la glicemia, a migliorare la sensibilità all’insulina e a prevenire le complicazioni del diabete. 

Alcuni studi hanno dimostrato che i soggetti a rischio di diabete possono ridurre drasticamente la probabilità di svilupparlo seguendo queste indicazioni.

Se vuoi saperne di più, puoi leggere questi articoli: Come combattere il diabete di tipo 2 con lo stile di vita correttoPrevenire il diabete di tipo 2 cambiando lo “stile di vita”Diabete di tipo 1 e diabete di tipo 2: le differenzeDiabete - Healthy-Heart.org.


Sì, una diagnosi precoce del diabete di tipo 2 è molto importante per prevenire o ritardare le complicazioni a lungo termine della malattia. Il diabete di tipo 2 è spesso asintomatico o con sintomi poco specifici, per cui molte persone non sanno di averlo. Si stima che in Italia ci siano circa 2 milioni di persone con diabete non diagnosticato. Per questo motivo, si raccomanda di effettuare periodicamente dei controlli della glicemia, soprattutto se si hanno fattori di rischio come obesità, familiarità, età avanzata, ipertensione, dislipidemia, sindrome dell’ovaio policistico, ecc.23.

La diagnosi di diabete si basa su uno dei seguenti criteri:

glicemia a digiuno (prelievo dopo digiuno di almeno 8 ore) ≥ 126 mg/dL (7 mmol/L), confermata in due occasioni se in assenza di sintomi tipici o di inequivocabile iperglicemia;

emoglobina glicata (HbA1c) ≥ 6.5%, confermata da un secondo prelievo;

glicemia ≥ 200 mg/dL (11.1 mmol/L) in presenza di sintomi tipici o di inequivocabile iperglicemia;

glicemia ≥ 200 mg/dL (11.1 mmol/L) dopo due ore da un test di tolleranza al glucosio orale (OGTT).

Se si riceve una diagnosi di diabete, è fondamentale seguire le indicazioni del medico e adottare uno stile di vita sano, per mantenere la glicemia sotto controllo e ridurre il rischio di complicanze.

 

Il diabete di tipo 2 si cura con una combinazione di misure non farmacologiche e farmacologiche.

Le misure non farmacologiche comprendono una dieta equilibrata, un’attività fisica regolare, l’educazione terapeutica e il monitoraggio della glicemia.

Le misure farmacologiche possono includere diversi tipi di farmaci orali, come la metformina, gli inibitori del SGLT2, gli agonisti del GLP-1, gli inibitori della DPP-4, i glinidi e le tiazolidinedioni. 

Questi farmaci agiscono in modi diversi per abbassare la glicemia, migliorare la sensibilità all’insulina, stimolare la secrezione di insulina o ridurre il riassorbimento di glucosio nei reni. In alcuni casi, il trattamento farmacologico può includere anche l’insulina, che viene somministrata con iniezioni sottocutanee. 

L’insulina è necessaria quando i farmaci orali non sono sufficienti a controllare la glicemia o quando ci sono condizioni che richiedono un maggiore fabbisogno di insulina, come la gravidanza, le malattie acute, le infezioni o il deterioramento della funzione renale. Esistono diversi tipi di insulina, che si differenziano per la durata d’azione, il picco massimo e il tempo di inizio. La terapia insulinica può essere basale, bolus o mista, a seconda delle esigenze del pazienteLa scelta del trattamento farmacologico per il diabete di tipo 2 dipende da vari fattori, come il grado di iperglicemia, il peso corporeo, la presenza di complicanze, le comorbilità, il rischio di ipoglicemia, la tollerabilità, il costo e le preferenze del paziente. Il trattamento deve essere personalizzato e adattato nel tempo, in base alla risposta glicemica e alle condizioni cliniche del paziente. L’obiettivo del trattamento è mantenere la glicemia il più vicino possibile ai valori normali, per prevenire o ritardare le complicanze del diabete e migliorare la qualità di vita del paziente.

Altre informazioni

issalute.it diabete.com  iss.it  diabete.net

 


Secondo i dati ISTAT 2020, la prevalenza del diabete diagnosticato in Italia è di circa il 5,9% (5,9% negli uomini, 5,9% nelle donne) pari a oltre 3,5 milioni di persone, con un trend in lento aumento negli ultimi anniAltri studi stimano che ci siano almeno 4 milioni di diabetici in Italia, di cui il 30% non sa di avere la malattiaIl diabete di tipo 2 è il più diffuso, mentre il diabete di tipo 1 colpisce circa 500mila persone. Il diabete è una malattia cronica che comporta gravi rischi per la salute e la qualità di vita, se non diagnosticata e trattata adeguatamente. Per questo motivo, è importante effettuare periodicamente dei controlli della glicemia, soprattutto se si hanno fattori di rischio come obesità, familiarità, età avanzata, ipertensione, dislipidemia, ecc. .

Per maggiori informazioni, puoi visitare questi siti: 

Salute.gov.itANSA.itIstat.it.