domenica 27 ottobre 2019

L'IMPORTANZA DELLA DIETA MEDITERRANEA - DA RAI 3 INDOVINA CHI VIENE A CENA

INTERVISTA AL PROF. WALTER WILLET
UNIVERSITÀ DI HARVARD, BOSTON (USA)

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Dalla trasmissione di Rai 3 abbiamo scaricato la seconda parte riguardante l’intervista del Prof. Walter Willet dell’Università di Harvard, una istituzione di indiscussa autorevolezza.
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Il prof. Willet ha pubblicato molte centinaia di lavori fondamentali per comprendere quali alimenti siano più salutari e quali meno. Studiando per oltre 40 anni centinaia di migliaia di persone. Si è inimicato potentissime lobbies del suo paese ma è andato avanti per la sua strada. Ha documentato i benefici della dieta mediterranea. Quella che gli americani non fanno più di tanto, rimpinzati come sono di bibite zuccherate, dolciumi, carne, grassi idrogenati, ecc. Quella che non stiamo facendo quasi più neppure noi italiani che pure ne siamo gli ispiratori. Non tanto perché non mangiamo più pasta o riso o pane o legumi o frutta ma perché ne mangiano troppi. Così come mangiamo troppo di tutto.

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Il testo fra virgolette è del Prof. Enzo Bonora (https://www.facebook.com/enzobonoracontroildiabete/)
che ha commentato la trasmissione con queste parole: " Finalmente un servizio televisivo degno della definizione “servizio” cioè strumento per servire il pubblico, fornendo buona informazione (e non solo intrattenimento).

La prima parte della trasmissione è stata dedicata ad Adriano Panzironi, il giornalista imprenditore ideatore della “paleo-dieta”, che fa soldi con un suo libro e come socio di produttori di integratori alimentari. 

Il personaggio, già denunciato dall’Ordine dei Medici per esercizio abusivo della professione, multato dall’Antitrust e sospeso dall’Ordine dei Giornalisti per pubblicità ingannevole è definito: 
“personaggio pericoloso che rischia di allontanare i pazienti dalle uniche terapie riconosciute dalla scienza”, 
come si legge nel Comunicato Stampa dei diabetologi di AMD, della omologa Fondazione e  Diabete Italia Onlus 




L'INTERVISTA AL PROF. WALTER WILLEET

(condivisione dalla pagina FB dell'Associazione Diabetitici di Rovigo - cliccare sull'immagine)


Confrontando le varie diete il Prof. Francesco Mollo, responsabile del Centro Antidiabetico di Rovigo, ha parlato molto diffusamente anche del caso "Panzironi" nell' incontro pubblico avvenuto a Rovigo sul tema Alimentazione e Diabete del 27 settembre u.s., confermando la pericolosità dell'abbandono delle terapie e medicina convenzionale basate sulla scienza. 







A proposito delle cure alternative interessante la lettura delle riflessioni del Prof. Enzo Bonora in un post della sua pagina FB.



Le dieci F delle cure alternative
Molti mi chiedono come sia possibile che così tante persone ricorrano a terapie alternative e prive di qualsiasi prova scientifica di efficacia, talora spendendo quantità rilevanti di denaro.
La risposta non è semplice e non credo sia valida per tutti loro ma credo che per la maggior parte di loro si debbano invocare 6 F, variamente combinate.
La prima F è quella di “fascinazione”. Ci sono persone che restano affascinate da proposte bizzarre. E quanto più bizzarre e diverse dallo “standard” sono, tanto maggiore è la attrattiva che loro subiscono. Se poi queste proposte sono presentate come verità nascoste il loro potere di fascinazione diventa spesso irresistibile.
La seconda F è quella di “furbizia”. Moltissimi vogliono fare i furbi, cioè ottenere qualcosa con un mezzo (azione) che li distingua dagli altri e gli dia un vantaggio rispetto agli altri con uno sforzo (costo) minore che gli altri non hanno percepito come facilmente fruibile. L’idea di sconfiggere gli altri grazie alla propria furbizia in molte persone è insopprimibile.
La terza F è quella di “fretta”. Il “tutto, alla svelta e con poco sforzo” è un modo di pensare e di vivere che sta diventando purtroppo dominante al giorno d’oggi. E queste persone che ricorrono a terapie alternative spesso hanno anche fretta di vedere risultati. I 5 kg persi in una settimana senza fare dieta o attività fisica e senza prendere “sostanze chimiche” li abbiamo appena letti e sono una sorta di attrazione fatale per alcuni.
La quarta F è quella di “fallimento”. Si tratta di persone che hanno avuto poco o nullo beneficio da precedenti esperienze terapeutiche, in genere però applicate poco, parzialmente o solo per brevi periodi. Persone per questi fallimenti spinte verso proposte alternative, al pensiero di “le ho provate tutte e provo anche questa”.
La quinta F è quella della “frustrazione”. Un sentimento generato appunto dai precedenti fallimenti e che induce a pensare che l’approccio tradizionale non potrà mai risolvere il loro problema.
La sesta F è quella di “faciloneria”. La faciloneria con cui viene accettata la proposta bizzarra senza approfondire se la stessa ha una logica, un fondamento, prove solide di efficacia, probabilità di successo a breve-medio-lungo termine. La prospettiva di vivere 150 anni con un cervello perfettamente funzionante e le articolazioni che non urlano il loro dolore è la chimera da presentare in un prossimo best seller.
Queste 6 F si intersecano con altre 3 F e quasi sempre alla fine incontrano una decima F.
Le 3 F che vengono intersecate dalle precedenti 6 F sono proprie di chi le proposte alternative le presenta, quasi sempre a scopo di lucro
Alludo al “fraintendimento” della conoscenza e della scienza (ipotesi benevola), alle “farneticazioni” che vengono allestite (raramente per una profonda ignoranza, in genere con consapevole strumentalizzazione) e alle clamorose “falsità” che vengono costruite ad arte e presentate con minore o maggiore investimento a scopo di marketing. Chi ricorre a queste tre F è pienamente consapevole che i propri interlocutori (clienti) sono inclini o affetti dalle prime sei F e se ne approfitta.

La decima F è quella di “fregatura”. Una fregatura che arriva implacabile prima o poi. Spesso dopo che molti portafogli si sono alleggeriti e un conto in banca si è molto gonfiato.