UN NUOVO
GRAVE PERICOLO PER GLI ANZIANI,
DIABETICI E ALTRE MALATTIE: IL COVID-19
SIAMO IN GUERRA
Un forte abbraccio a tutti i familiari
di chi è caduto
Un forte abbraccio a tutti i familiari
di chi è caduto
Grazie a tutte le persone che si occupano di cura ed assistenza
di ammalati ed anziani, grazie alle persone che puliscono gli ospedali, case di
riposo, strade e spazi pubblici; grazie ai farmacisti ed ai ricercatori; grazie
ai lavoratori delle attività alimentari e di pubblica utilità; grazie all’esercito,
forze di polizia, vigili del fuoco, Protezione Civile.
Grazie ai volontari che aiutano le persone in difficoltà; grazie
a tutti quelli che non possono stare in casa.
Grazie anche chi si occupa di prevenzione, fra questi, i volontari delle Associazioni Diabetici, che pur rimanendo in casa, usano gli strumenti informatici e del web per fare prevenzione che riguarda sia il diabete che la nuova pandemia del Covid-19, letale per le persone anziane.
GRAZIE ALLE NAZIONI CHE HANNO
INVIATO AIUTI E MEDICI
“Stare in casa” è l’unica vera arma di difesa, mentre tutte le altre precauzioni, mascherine comprese, sono accessori dell’arma stessa. Il motivo è stato spiegato da TV, radio, stampa, ecc. e la dimostrazione che serve è rappresentata dalla curva dei contagi che cala. Speriamo continui a scendere.
Ma non dobbiamo disarmare nel mezzo della battaglia. anche se difficile per le persone giovani e piene di energia, per gli atleti delle varie attività sportive, per gli studenti che non hanno più la guida dei loro insegnanti.
È necessario persistere in questi sacrifici,
lo pretende chi
non può stare a casa,
sottoposto al rischio del contagio ed a lunghi turni
e
che rischia la vita per noi tutti.
Lo pretendono le persone anziane
che se contagiate
non saranno più tra noi.
che se contagiate
non saranno più tra noi.
Il video che segue (4.952.378 visualizzazioni ad oggi) è una animazione pubblicata il 28 MARZO 2020 nel canale YouTube Nucleus Medical Media (USA), team di laureati nelle più prestigiose Università d’America che crea immagini mediche di grande impatto e precisione.
Il video ha la voce fuori campo in lingua inglese, ma una opzione delle “impostazioni” consente i sottotitoli in lingua italiana. Abbiamo copiato in un testo tutti i sottotitoli per rendere più comprensibile l’animazione stessa.
Risponde alle domande:
Cosa accade esattamente quando si contrae il Coronavirus?
Cosa causa esattamente lo sviluppo della polmonite?
E come potrebbe funzionare un vaccino?
TUTTI I SOTTOTITOLI IN ITALIANO IN UNICO TESTO
Questo il il SARS-COV-2. Appartiene alla famiglia dei
Coronavirus, chiamati così per la presenza di una sorta di corona di spine
(proteine spike) sulla superfice del virus. SARS-CoV-2 può causare COVID-19,
un’infezione virale contagiosa che attacca prima la gola e poi i polmoni.
Il Coronavirus deve infettare le cellule vive per riprodursi.
Diamo un’occhiata da vicino. Il virus contiene internamente il materiale
genetico in cui risiedono le informazioni per produrre molte copie di se stesso
(replicazione). Un guscio proteico (capside) fornisce una forte protezione per
il materiale genetico poiché il virus viaggia attraverso le persone che
infetta. La membrana più esterna consente al virus di infettare le cellule
interagendo con la loro membrana esterna. Dalla superfice del virus sporgono le
proteine spike. Sia i tipici virus influenzali che il nuovo Coronavirus utilizzano i loro spike come una chiave per
entrare nella cellula ospite dove sfruttano i meccanismi di riproduzione per
costruire i componenti dei nuovi virus.
Quando una persona infettata parla, tossisce o starnutisce le
goccioline che trasportano il virus possono raggiungere la tua bocca, il naso e
raggiungere i polmoni. Una volta entrato nell’organismo, il virus entra in
contatto con le cellule della gola, del naso, dei polmoni. Uno spike del virus
si inserisce in un recettore di membrana della cellula sana come una chiave
nella serratura. Questa azione consente al virus di entrare nella cellula
ospite.
Un tipico virus influenzale viaggerebbe rivestito dalla membrana della cellula ospite verso il nucleo che
contiene il materiale genetico. Il Coronavirus invece non ha bisogno del nucleo
ma accede direttamente a componenti cellulari detti ribosomi. I ribosomi
utilizzano le informazioni genetiche del virus per costruire le proteine virali
come le spike della superfice del virus. Una struttura di imballaggio della
cellula ospite (Apparato di Golgi) trasporta le spike in vescicole che si
fondono con lo strato esterno della membrana della cellula ospite. Tutte le
parti necessarie per creare un nuovo virus si accumulano sotto la membrana
della cellula ospite.
Ora, con il nuovo virus che si diffonde nel corpo come si
sviluppano i sintomi della polmonite?
Diamo un’occhiata da vicino ai polmoni. Ogni polmone ha due
sezioni separate chiamate lobi, normalmente quando si respira l’aria passa
dalla trachea ai bronchi, ai bonchioli fino ad arrivare a piccoli sacchetti
detti alveoli. Questi sono flessibili e quando si respira si comportano come
piccoli palloncini, si riempiono di aria quando si inspira e si sgonfiano
quando si espira. Piccoli vasi sanguigni, detti capillari, circondano gli
alveoli. L’ossigeno presente nell’aria inspirata passa dagli alveoli ai capillari.
L’anidride carbonica del corpo passa dai capillari agli alveoli che i polmoni
possono eliminare con l’espirazione.
Le vie respiratorie catturano la maggior parte dei germi nel
muco che rivveste la trachea, bronchi e bronchioli. In un soggetto sano, le
ciglia rivestono interamente l’interno delle via aeree e respingono
costantemente il muco e i germi verso l’esterno mediante la tosse.
Normalmente
le cellule del sistema immunitario attaccano i virus e i batteri penetrati
nelle vie aeree. Se il sistema immunitario è indebolito, come nel caso di
infezione da coronavirus, il virus può prendere il sopravvento sulle cellule
del sistema immunitario e i bronchioli e gli alveoli si infiammano perché il
sistema immunitario cerca di attaccare la moltitudine dei virus penetrati.
L’infiammazione può riempire gli alveoli di liquido rendendo complicata
l’assunzione di ossigeno.
Si sviluppa quindi una polmonite profonda se è coinvolto
soltanto il lobo polmonare o una bronco-polmonite che coinvolge molte aeree di
entrambi i polmoni. La polmonite può causare difficoltà respiratorie, dolore di
petto, tosse, febbre, brividi, confusione, mal di testa, dolore muscolare,
affaticamento, ma può portare anche a complicazioni più serie.
L’insufficienza respiratoria sopraggiunge quando diventa così
difficile respirare da essere necessario l’uso di un ventilatore meccanico che
aiuti la respirazione. Queste sono apparecchiature salva-vita che le aziende
medicali stanno affrettandosi a produrre.
Lo sviluppo o meno dei sintomi dipende da molteplici fattori,
fra questi l’età e il grado di salute.
Tutta la comunità scientifica sta lavorando alacremente alla
produzione di un vaccino sulla base degli studi di altri coronavirus che
suggeriscono che chi ha contratto il SARS-CoV-2 potrebbe essere protetto da una
reinfezione per un certo periodo di tempo. Tale presupposto deve essere
sostenuto da evidenze empiriche e alcuni studi suggeriscono il contrario.
Esistono diversi approcci per un potenziale vaccino contro il
Coronavirus. L’idea di base è quella di assumere una piccola quantità di virus
attenuato. Il vaccino espone l’organismo al virus che è troppo debole per
causare l’infezione ma abbastanza forte per stimolare una risposta immunitaria.
Entro poche settimane, le cellule del sistema immunitario produrrebbero gli
anticorpi specifici per il coronavirus e in particolare per la sua proteina
spike. Gli anticorpi si attaccheranno al virus impedendone il legame con le
cellule. Il sistema immunitario risponde ai segnali ricevuti dagli anticorpi
distruggendo i cluster di video. Se in una fase successiva si dovesse venire a
contatto col virus l’organismo subito lo riconoscerebbe e distruggerebbe. In
altre parole, il sistema immunitario è pronto a proteggere efficacemente.
La raccolta di prove se ciò sarà possibile, sicuro ed
efficace fa sì che i ricercatori impieghino così tanto tempo a sviluppare un
vaccino.
È una corsa contro il tempo sviluppare un vaccino in mezzo ad
una epidemia. Ogni passo verso lo sviluppo di un vaccino richiede di solito mesi
se non anni. Il vaccino per l’Ebola ha battuto tutti i record richiedendo 5
anni. La speranza è di sviluppare il vaccino per il Coronavirus in 12-18 mesi.
Mentre tutto questo avverrà STAI A CASA per proteggere le
persone più vulnerabili e non dimenticare di lavare le mani spesso per almeno
20 secondi.