lunedì 6 aprile 2020

COVID-19,INSIEME CE LA FAREMO



UN NUOVO GRAVE PERICOLO PER GLI ANZIANI, 

DIABETICI E ALTRE MALATTIE: IL COVID-19  

SIAMO IN GUERRA

Un forte abbraccio a tutti i familiari 
di chi è caduto

Grazie a tutte le persone che si occupano di cura ed assistenza di ammalati ed anziani, grazie alle persone che puliscono gli ospedali, case di riposo, strade e spazi pubblici; grazie ai farmacisti ed ai ricercatori; grazie ai lavoratori delle attività alimentari e di pubblica utilità; grazie all’esercito, forze di polizia, vigili del fuoco, Protezione Civile.
Grazie ai volontari che aiutano le persone in difficoltà; grazie a tutti quelli che non possono stare in casa.

Grazie anche chi si occupa di prevenzione, fra questi, i volontari delle Associazioni Diabetici, che pur rimanendo in casa, usano gli strumenti informatici e del web per fare prevenzione che riguarda sia il diabete che la nuova pandemia del Covid-19, letale per le persone anziane.

GRAZIE ALLE NAZIONI CHE HANNO 

INVIATO AIUTI E MEDICI

Fra pochi giorni sarà un mese dalle severe restrizioni del Dpcm 9 marzo 2020, entrate in vigore il 10 marzo, che di fatto hanno imposto la regola di “stare in casa” (salvo poter uscire solo per comprovate ragioni di necessità come per fare la spesa, per esigenze lavorative, per l’acquisto di farmaci o per altri motivi di salute). Seguirà un altro mese e, forse, non sarà sufficiente per la revoca del “stare in casa”.

“Stare in casa” è l’unica vera arma di difesa, mentre tutte le altre precauzioni, mascherine comprese, sono accessori dell’arma stessa. Il motivo è stato spiegato da TV, radio, stampa, ecc. e la dimostrazione che serve è rappresentata dalla curva dei contagi che cala. Speriamo continui a scendere.

Ma non dobbiamo disarmare nel mezzo della battaglia. anche se difficile per le persone giovani e piene di energia, per gli atleti delle varie attività sportive, per gli studenti che non hanno più la guida dei loro insegnanti.

È necessario persistere in questi sacrifici, 
lo pretende chi non può stare a casa, 
sottoposto al rischio del contagio ed a lunghi turni 
e che rischia la vita per noi tutti. 


Lo pretendono le persone anziane 
che se contagiate 
non saranno più tra noi.

Il video che segue (4.952.378 visualizzazioni ad oggi) è una animazione pubblicata il 28 MARZO 2020 nel canale YouTube Nucleus Medical Media (USA), team di laureati nelle più prestigiose Università d’America che crea immagini mediche di grande impatto e precisione.

Il video ha la voce fuori campo in lingua inglese, ma una opzione delle “impostazioni” consente i sottotitoli in lingua italiana. Abbiamo copiato in un testo tutti i sottotitoli per rendere più comprensibile l’animazione stessa.


Risponde alle domande:

Cosa accade esattamente quando si contrae il Coronavirus?

Cosa causa esattamente lo sviluppo della polmonite?

E come potrebbe funzionare un vaccino?





TUTTI I SOTTOTITOLI IN ITALIANO IN UNICO TESTO

Questo il il SARS-COV-2. Appartiene alla famiglia dei Coronavirus, chiamati così per la presenza di una sorta di corona di spine (proteine spike) sulla superfice del virus. SARS-CoV-2 può causare COVID-19, un’infezione virale contagiosa che attacca prima la gola e poi i polmoni.

Il Coronavirus deve infettare le cellule vive per riprodursi. Diamo un’occhiata da vicino. Il virus contiene internamente il materiale genetico in cui risiedono le informazioni per produrre molte copie di se stesso (replicazione). Un guscio proteico (capside) fornisce una forte protezione per il materiale genetico poiché il virus viaggia attraverso le persone che infetta. La membrana più esterna consente al virus di infettare le cellule interagendo con la loro membrana esterna. Dalla superfice del virus sporgono le proteine spike. Sia i tipici virus influenzali che il nuovo Coronavirus  utilizzano i loro spike come una chiave per entrare nella cellula ospite dove sfruttano i meccanismi di riproduzione per costruire i componenti dei nuovi virus.

Quando una persona infettata parla, tossisce o starnutisce le goccioline che trasportano il virus possono raggiungere la tua bocca, il naso e raggiungere i polmoni. Una volta entrato nell’organismo, il virus entra in contatto con le cellule della gola, del naso, dei polmoni. Uno spike del virus si inserisce in un recettore di membrana della cellula sana come una chiave nella serratura. Questa azione consente al virus di entrare nella cellula ospite. 
Un tipico virus influenzale viaggerebbe rivestito dalla membrana  della cellula ospite verso il nucleo che contiene il materiale genetico. Il Coronavirus invece non ha bisogno del nucleo ma accede direttamente a componenti cellulari detti ribosomi. I ribosomi utilizzano le informazioni genetiche del virus per costruire le proteine virali come le spike della superfice del virus. Una struttura di imballaggio della cellula ospite (Apparato di Golgi) trasporta le spike in vescicole che si fondono con lo strato esterno della membrana della cellula ospite. Tutte le parti necessarie per creare un nuovo virus si accumulano sotto la membrana della cellula ospite.

Ora, con il nuovo virus che si diffonde nel corpo come si sviluppano i sintomi della polmonite?
Diamo un’occhiata da vicino ai polmoni. Ogni polmone ha due sezioni separate chiamate lobi, normalmente quando si respira l’aria passa dalla trachea ai bronchi, ai bonchioli fino ad arrivare a piccoli sacchetti detti alveoli. Questi sono flessibili e quando si respira si comportano come piccoli palloncini, si riempiono di aria quando si inspira e si sgonfiano quando si espira. Piccoli vasi sanguigni, detti capillari, circondano gli alveoli. L’ossigeno presente nell’aria inspirata passa dagli alveoli ai capillari. L’anidride carbonica del corpo passa dai capillari agli alveoli che i polmoni possono eliminare con l’espirazione.
Le vie respiratorie catturano la maggior parte dei germi nel muco che rivveste la trachea, bronchi e bronchioli. In un soggetto sano, le ciglia rivestono interamente l’interno delle via aeree e respingono costantemente il muco e i germi verso l’esterno mediante la tosse. 

Normalmente le cellule del sistema immunitario attaccano i virus e i batteri penetrati nelle vie aeree. Se il sistema immunitario è indebolito, come nel caso di infezione da coronavirus, il virus può prendere il sopravvento sulle cellule del sistema immunitario e i bronchioli e gli alveoli si infiammano perché il sistema immunitario cerca di attaccare la moltitudine dei virus penetrati. L’infiammazione può riempire gli alveoli di liquido rendendo complicata l’assunzione di ossigeno.
Si sviluppa quindi una polmonite profonda se è coinvolto soltanto il lobo polmonare o una bronco-polmonite che coinvolge molte aeree di entrambi i polmoni. La polmonite può causare difficoltà respiratorie, dolore di petto, tosse, febbre, brividi, confusione, mal di testa, dolore muscolare, affaticamento, ma può portare anche a complicazioni più serie.

L’insufficienza respiratoria sopraggiunge quando diventa così difficile respirare da essere necessario l’uso di un ventilatore meccanico che aiuti la respirazione. Queste sono apparecchiature salva-vita che le aziende medicali stanno affrettandosi a produrre.
Lo sviluppo o meno dei sintomi dipende da molteplici fattori, fra questi l’età e il grado di salute.

Tutta la comunità scientifica sta lavorando alacremente alla produzione di un vaccino sulla base degli studi di altri coronavirus che suggeriscono che chi ha contratto il SARS-CoV-2 potrebbe essere protetto da una reinfezione per un certo periodo di tempo. Tale presupposto deve essere sostenuto da evidenze empiriche e alcuni studi suggeriscono il contrario.

Esistono diversi approcci per un potenziale vaccino contro il Coronavirus. L’idea di base è quella di assumere una piccola quantità di virus attenuato. Il vaccino espone l’organismo al virus che è troppo debole per causare l’infezione ma abbastanza forte per stimolare una risposta immunitaria. Entro poche settimane, le cellule del sistema immunitario produrrebbero gli anticorpi specifici per il coronavirus e in particolare per la sua proteina spike. Gli anticorpi si attaccheranno al virus impedendone il legame con le cellule. Il sistema immunitario risponde ai segnali ricevuti dagli anticorpi distruggendo i cluster di video. Se in una fase successiva si dovesse venire a contatto col virus l’organismo subito lo riconoscerebbe e distruggerebbe. In altre parole, il sistema immunitario è pronto a proteggere efficacemente.

La raccolta di prove se ciò sarà possibile, sicuro ed efficace fa sì che i ricercatori impieghino così tanto tempo a sviluppare un vaccino.

È una corsa contro il tempo sviluppare un vaccino in mezzo ad una epidemia. Ogni passo verso lo sviluppo di un vaccino richiede di solito mesi se non anni. Il vaccino per l’Ebola ha battuto tutti i record richiedendo 5 anni. La speranza è di sviluppare il vaccino per il Coronavirus in 12-18 mesi.

Mentre tutto questo avverrà STAI A CASA per proteggere le persone più vulnerabili e non dimenticare di lavare le mani spesso per almeno 20 secondi.