Farmaci orali – Divulgazione DA DIABETE ITALIA E
SID
Società Italiana di Diabetologia
Gli anti-diabetici
orali (chiamati anche impropriamente ipoglicemizzanti orali) sono usati per il
trattamento del diabete tipo 2 e appartengono a varie classi con diverso
meccanismo d’azione. Essi, seppure con meccanismi talora molto differenti, sono
in grado di ridurre la glicemia aumentando la secrezione di insulina, riducendo
l’insulino-resistenza, rallentando l’assorbimento intestinale di glucosio,
aumentando lì eliminazione renale del glucosio. Altre classi di farmaci con
meccanismo d’azione diverso sono in fase di sviluppo.
Le classi di anti-diabetici orali attualmente disponibili
sono le seguenti:
biguanidi – sulfoniluree – glinidi - glitazoni (o
tiazolidinedioni) - inibitori dell’enzima DPP-4 - inibitori delle
alfa-glucosidasi intestinali - inibitori del trasportatore renale del glucosio
SGLT-2
Le biguanidi e i glitazoni aumentano la sensibilità
all’insulina. Le sulfoniluree e le glinidi aumentano la secrezione insulinica.
Gli inibitori dell’enzima DPP-4 rallentano la degradazione di un ormone (il GLP-1)
che viene prodotto dall’intestino e stimola la secrezione di insulina e
inibisce la secrezione di glucagone dal pancreas. Gli inibitori delle
alfa-glucosidasi intestinali ritardano l’assorbimento del glucosio alimentare.
Gli inibitori del trasportatore renale del glucosio SGLT-2 aumentano,
l’eliminazione renale del glucosio.
Gli anti-diabetici orali vanno assunti in genere prima del
pasto, da 1 a 3 volte al giorno a seconda della durata d’azione e delle
necessità del paziente. In molti casi la correzione dell’iperglicemia richiede
l’uso di 2-4 farmaci orali, sfruttando meccanismi d’azione complementari. In
altri casi i farmaci orali possono essere associati all’insulina, più spesso
del tipo intermedio o a lunga durata d’azione, assunta una volta al giorno.
La base della presentazione di questo post è costituita
dalle diapositive del Libretto di Diabete Italia – serie “Il Mio Diabete” .
Abbiamo integrato con descrizioni tratte da S.I.D. – Società Italiana di
Diabetologia, sezione “divulgazione”.
PER GUARDARE LE DIAPOSITIVE
CLICCA SULL’IMMAGINE QUI SOTTO:
Verso la fine di questo video c'è una diapositiva alla quale erroneamente non sono stati assegnati tempo adeguati per la completa lettura. Eccone il testo:
Inibitori del trasportatore renale del glucosio SGLT-2
Appartengono a questa classe canagliflozin, dapagliflozin, empagliflozin. Riducono in parte il riassorbimento del glucosio filtrato dal rene. Quindi abbassano la glicemia attraverso un aumento della glicosuria (perdita di glucosio con le urine).
Per questo meccanismo di azione non causano mai ipoglicemia ma sono efficaci solo la funzione del rene è buona o poco alterata.
Con una discreta frequenza causano infezioni genitali. Meno frequentemente causano infezioni urinarie (cistiti).
Determinano un apprezzabile calo del peso corporeo e anche della pressione arteriosa.
Sono somministrati per bocca una volta al giorno.