AUDITORIUM OSPEDALE DI ROVIGO
27 APRILE 2019
In occasione dell’Assemblea Annuale dei Soci dell’Associazione
Diabetici di Rovigo, incontro educativo sul diabete presso l’Auditorium dell’Ospedale
di Rovigo. L’autocontrollo glicemico strutturato. Opportunità di partecipazione
del paziente alla cura del diabete di tipo 2.
Una lezione a tutto campo quella di ieri, sabato 27 aprile,
del dottor Francesco Mollo, diabetologo, Responsabile del Centro Antidiabetico
di Rovigo. La base del rapporto fra medico e paziente in una malattia che
richiede da parte del paziente non solo l’assunzione delle medicine. È emerso
un importante chiarimento: l’autocontrollo è utile al paziente ed è essenziale
per il medico. che devono entrambi saper interpretare i dati e,
conseguentemente, devono decidere cosa fare. Ma è necessario che il paziente
esegui l’autocontrollo, compili il diario e segua le indicazioni ricevute. Ecco
in cosa consiste la partecipazione del paziente alla cura del Diabete.
L’autocontrollo
glicemico quotidiano è indispensabile per i pazienti con diabete tipo 1 e con diabete
tipo 2 insulino-trattati. L’autocontrollo domiciliare, con diversa frequenza di
misurazione, è utile per tutte le altre persone con diabete che abbiano
ricevuto informazioni per interpretare il dato glicemico in modo da sapere sempre
di più sul proprio diabete.
Nel diabete non insulino-trattato non conta tanto la
frequenza dei controlli ma la loro capacità di aprire più
‘finestre’ possibili sul proprio equilibrio. I controlli della glicemia non
vanno fatti a caso
e nemmeno
sempre e solo alla stessa ora. a volte, nel diabete tipo 2, basta fare le
misurazioni solo
qualche settimana all’anno. Per questo motivo, lo schema delle misurazioni deve
essere concordato con il diabetologo e si deve tenere diligentemente il diario.
Esempi di schemi strutturati: a coppie, a scacchiera, a curva glicemica. Un
grande impegno, ma necessario.
Molti gli
interventi dei presenti con domande, specialmente riguardanti i valori alti
della glicemia che generano paure ed apprensioni. A tutti la risposta del dott.
Mollo: una glicemia ‘alta’ non è un brutto voto a scuola. È un indizio su cui
ragionare, cercando di capire le cause per imparare di più sul proprio diabete.
Ciò che conta è la media delle glicemie, non di un solo giorno, ma di tre-quattro
mesi. Utile è il controllo dell’emoglobina glicata due volte l’anno per il
diabete di tipo 2 non insulino trattato, 4 volte l’anno per chi è controllato
con l’insulina. Ma attenti, la media dipende da molti fattori, alcuni dei quali
hanno spiegazioni e sono controllabili.
ALCUNE IMMAGINI DELL'EVENTO: